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Ambiente e Territorio

I sindaci di Presicce-Acquarica e Ugento si svegliano dal torpore e scrivono a Emiliano

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burgesi qualcuno finalmente si muove
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Dopo mesi di incomprensibili silenzi i sindaci di Presicce-Acquarica e Ugento scrivono al presidente della regione Puglia Michele Emiliano per chiedere che sia finalmente risolto l’annoso problema di Burgesi, una discarica ormai piena e che continua a ricevere centinaia di tonnellate di rifiuti al giorno. Una situazione innescata dal blocco della discarica di Corigliano, già completata e operativa, ma bloccata da situazioni che nessuno è ancora riuscito a ben capire.

Quello che è certo che il territorio di Ugento sta subendo una pressione senza pari, con file composte da decine e decine di autocompattatori, che con il caldo emanano odori nauseabondi, oltre a perdere, molte volte, parte del loro carico liquido per strada.

Una situazione ben nota ormai da anni lasciata incancrenire fine a questo punto, con responsabilità da attribuire a più livelli istituzionali, in un rimpallo di colpe che hanno visto protagonisti consiglieri regionali, sindaci, ARPA e rappresentanti delle ditte private che cercano di tutelare i loro interessi.

Pubblichiamo per esteso il comunicato apparso sulla pagina Facebook del comune di Presicce-Acquarica:

Insieme al Comune di Ugento, abbiamo inviato una nota congiunta al Presidente della Giunta Regionale della Puglia, Michele Emiliano, all’Assessore all’Ambiente, Anna Grazia Maraschio e all’A.G.E.R., l’Agenzia regionale per la gestione dei rifiuti.

Abbiamo ribadito che le lunghe file di camion compattatori, provenienti da quasi tutti i comuni non facenti parte del bacino Lecce Tre, hanno prodotto una serie di implicazioni e disagi.

Una decisione che sarebbe stato opportuno comunicare, per competenza territoriale, ai due nostri enti. Non fosse altro che per programmare adeguati servizi stradali a tutela della pubblica e privata incolumità.

Questa situazione sta nuovamente alimentando potenziali illazioni e speculazioni afferenti le reali capacità dell’impianto di Ugento di sopportare un quantitativo così ingente di conferimenti con tutte le correlate conseguenze ambientali.

Ancora una volta la gravissima carenza di impianti nella nostra provincia si sta scaricando unicamente sulle comunità di Ugento e Presicce – Acquarica che stanno subendo gli effetti negativi di un surplus dei conferimenti dovuti, in particolar modo, alla mancata attivazione dell’impianto di Corigliano d’Otranto.

Nemmeno la chiusura anticipata di ben 3 anni rispetto ai termini contrattualmente previsti (2025) della discarica di servizio soccorso connessa all’impianto di biostabilizzazione di Ugento sta convincendo i decisori regionali a far entrare in esercizio l’impianto di Corigliano, con un ulteriore aggravio di costi a carico di tutti i comuni coinvolti ascrivibili alle ingenti spese di trasporto e smaltimento della frazione non trattabile che, attualmente, viene conferita in un impianto privato sito fuori provincia (Taranto).

Ai destinatari della nota abbiamo inoltre chiesto:

1. informazioni utili sulla chiusura della discarica di servizio soccorso dell’impianto di Ugento che, da quanto appreso solo informalmente da un comunicato dell’assessore regionale Rocco Palese, sembrerebbe essere definitivamente chiusa dal 5 gennaio scorso.

2. le motivazioni sottese alla mancata entrata in esercizio dell’impianto di Corigliano d’Otranto, nonostante l’espressa previsione del vigente piano regionale dei rifiuti.

3. Una pianificazione dei conferimenti che eviti lo spettacolo indecoroso ed assai costoso della lunga attesa dei camion compattatori nei pressi dell’impianto di Ugento.

Nessuna comunicazione in merito è invece arrivata dai rappresentanti istituzionali del comune di Ugento.

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Videomaker, Fotografo, Giornalista ed esperto di marketing digitale. Tutto questo dopo aver vissuto dieci anni a Bologna ed esser tornato in Salento. Oggi dirigo la redazione di Ozanews, la comunicazione di Ugento Calcio e le iniziative di Officine Multimediali ETS mentre continuo a lavorare per i miei clienti storici.

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