Ambiente e Territorio
Quella volta che Fabio e Mingo vennero nella discarica di Ugento
Era il 2006, Massimo Lecci era assessore all’ambiente e i noti inviati di Striscia la Notizia fecero visita ad Ugento, in particolare a contrada Burgesi. Qui, infatti, oltre all’ex discarica Monteco e all’attuale discarica Marcegaglia, è presente uno scheletro di cemento armato che, nel tempo, è diventato un monumento allo spreco e alle opportunità mancate.
Stiamo parlando di un centro per lo smistamento e la selezione dei rifiuti tal quale. Un impianto avveniristico che a pieno regime avrebbe dato lavoro a circa 20 persone, producendo un’introito per il comune di Ugento di circa 400 mila Euro annui.
Un impianto costato più di 5 miliardi di Lire e che fu anche al centro di un’inchiesta della magistratura, che costò l’arresto ad un dirigente comunale dell’epoca; nonostante questo l’impianto non è mai entrato in funzione, diventando ben presto meta di vandali e sciacalli, che nel giro di pochi mesi ripulirono tutta l’area, rendendo l’impianto, di fatto, inutilizzabile. Oggi non esiste più neanche la linea di separazione, scomparsa magicamente in una notte di 12 anni fa.
Ricorda Luigi Corvaglia, ex segretario cittadino dei DS e uno dei più attivi nella battaglia per salvare l’impianto
Quell’impianto comunque nasce senza padri. Anzi no, uno lo aveva: la Monteco. Fu lei, in virtù della prima convenzione della discarica (che gli consegnava ogni attività, presente e futura nell’ambito dei rifiuti) a sponsorizzarlo.
Certo è che, ad oltre 20 anni dalla sua realizzazione, l’unica cosa a rimanere sono i rimpianti e la rabbia: rimpianti per quello che poteva essere e non è stato, rabbia per le tante promesse mancate degli amministratori che si sono avvicendati in questo arco di tempo.