Ambiente e Territorio
Quel che è rimasto del progetto “Cavaleonte”
Era il 2011 e sulle pagine della nota testata on-line Lecceprima appariva un articolo dal titolo : “Cavaleonte”: parco multifunzionale nell’area Burgesi” che vi riportiamo integralmente
UGENTO – Sì al progetto “Cavaleonte” del comune di Ugento: con determinazione del 26 gennaio 2011, il dirigente del servizio risorse naturali della Regione Puglia ha approvato la graduatoria provvisoria dei progetti presentati nell’ambito dell’avviso pubblico comprendente interventi finalizzati al recupero ambientale delle cave dismesse. L’amministrazione comunale ugentina saluta con soddisfazione il riconoscimento del finanziamento pari ad euro 998mila euro che, se confermato in sede di stesura della graduatoria definitiva, consentirà di realizzare il progetto denominato: “Cavaleonte: il parco multifunzionale delle cave”. L’iniziativa prevede il risanamento e il riutilizzo ecosostenibile per finalità sociali ed ambientali delle ex-aree estrattive site in località “Burgesi”. Queste cave, da sempre identificate dalla collettività quale emblema di aree degradate, sfregiate dal traffico e dallo smaltimento illegale di rifiuti, sono state oggetto di bonifica dai rifiuti presenti e rimozione del materiale contaminato, dopo essere state acquisite alla titolarità pubblica. La zona oggetto di intervento comprende aree di estrazione, aree pinetate e formazioni carsiche di origine naturale. In particolare, il progetto, per un importo complessivo di un milione di euro, prevede la realizzazione di un centro di addestramento e polo formativo per le unità cinofile dei Vigili del Fuoco, della Protezione Civile e di altri corpi di sicurezza dello Stato. In tutta la Regione Puglia si riscontra l’assenza di un centro con queste caratteristiche, atteso che, in Italia esistono solo due centri simili (Volpiano e Campobasso).
Inoltre si vuole attrezzare un’area eventi, ricavata all’interno della cava, destinata ad ospitare eventi culturali e didattici all’aperto, quali concerti, rappresentazioni teatrali, raduni dei corpi di sicurezza, manifestazioni legate al settore della cinofilia da soccorso, attività per le scuole collegate alla promozione del limitrofo Parco naturale regionale. E ancora si vuole realizzare un percorso naturalistico/ricreativo attrezzato per la valorizzazione delle peculiarità ambientali del Parco delle cave delimitato da staccionate in legno con pannelli informativi multilingue e piccole isole ecologiche in legno. Infine, la creazione di uno specchio d’acqua per il recupero e ricovero delle tartarughe acquatiche americane Trachemys al fine di ridurre gli impatti negativi provocati dal commercio e dall’abbandono di tali testuggini nelle aree umide, nelle paludi e nei canali della Regione Puglia e del Parco Naturale Regionale “Litorale di Ugento”.
Ma a 10 anni di distanza, sarà andata come descritto in quest’articolo? La risposta è no.
Stiamo parlando di una vasta area a ridosso delle discariche di Burgesi, interessata da un’ampia azione di risanamento e bonifica conseguente al ritrovamento di centinaia di fusti di pcb, avvenuto a cavallo tra gli anni 90 e i 2000.
Dopo la bonifica si poneva il problema dell’impiego di quest’area e da qui nacque il progetto “Cavaleonte”, che ad oggi vede attivo e operativo solo il campo di addestramento dei vigili del fuoco, un’opera importante si, ma dalle ricadute sociali in zona pari a 0. Il resto di quanto annunciato è rimasto solo su carta.
Non si hanno notizie, infatti, del laghetto artificiale per il recupero e ricovero delle tartarughe acquatiche americane Trachemys nè tantomeno dell’area concerti che avrebbe permesso l’utilizzo attivo di quest’area, che ad oggi, sembra versare in uno stato di semiabbandono.
I pannelli annunciati hanno lasciato posto a delle cornici vuote e non risulta traccia di alcuna isola ecologica in legno. Neanche l’importo stimato risulta essere stato mantenuto. Alla cifra di 998mila € vanno infatti aggiunti i costi di rifunzionalizzazione dell’area, vittima di diversi atti vandalici, causati anche dallo stato di abbandono che già 9 anni fa questo blog aveva denunciato con un video
https://www.youtube.com/watch?v=CXO3fARuiKE
Il peccato è che si poteva trattare di un opera dal fortissimo impatto sociale e che, a regime, avrebbe prodotto anche un indotto indiretto per il nostro comune, nonchè l’attivazione e la produzione di posti di lavoro altamente qualificati.
Non di meno conto è che, finalmente , si sarebbe fatto qualcosa di vero e tangibile per le fasce più giovani della popolazione, vere e proprie vittime sacrificali di una politica che da 20 anni considera i giovani come un problema e non come una risorsa, prova ne sia il tasso di emigrazione giovanile in costante aumento.
https://www.youtube.com/watch?v=Rau_TVDoWf4