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Dove sono le fontane?

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Sono sparite le fontane! No, tranquilli, le stanno restaurando.

Da qualche giorno tutte le fontane di Ugento sono scomparse perché sono in fase di restauro, per una spesa di 10mila euro.

Iconiche fontane in ghisa dell’acquedotto pugliese, hanno da sempre svolto un ruolo importantissimo, in una terra, la nostra, priva di acqua e battuta dal sole.

Protagoniste di numerosi racconti e poemi dialettali, le fontane erano, per i più romantici, luoghi d’incontro dove incontrarsi con l’amata o per le donne, luogo dove poter scambiare delle semplici chiacchiere, o parco di infiniti giochi di molte generazioni di bambini che hanno passato lì intorno la loro infanzia.

L’origine delle fontane risale al 1902, anno durante il quale ci fu la legge per la costruzione e l’esercizio da parte dell’Acquedotto Pugliese. L’accordo si basava sulla costruzione, in numero proporzionato agli abitanti, delle fontane che avrebbero dovuto erogare l’acqua in modo gratuito.

Il decreto Regio del 1904, sanciva che: sarebbero dovute essere installate una fontana per ogni 2500 abitanti nei grossi centri, una per ogni 1500 per i comuni tra i 10 e 20mila abitanti, e una per ogni 1000 abitanti o meno nei centri minori. Il regolamento prevedeva, inoltre, che ogni fontana non avrebbe dovuto erogare meno di 25 metri cubi di acqua al giorno.

Queste fontane portavano per prime l’acqua potabile pubblica nel basso Salento e segnarono un punto di svolta nella salubrità della vita di tutti.

Col passare del tempo, l’avvento delle tecnologie idriche e della maggiore qualità della vita, esse sono state usate di meno ma mai sono rimaste inutilizzate.

Spesso i turisti, nelle afose giornate di agosto, hanno cercato ristoro dal caldo attorno a queste “sorgenti d’acqua” o hanno rappresentato punti d’orientamento per i ragazzi che si davano appuntamento.

Fatto sta che sono state, a lungo, testimoni della nostra storia.

Un Servizi di decoro urbano per quelle che sono state le uniche fonti, per molti cittadini, di approvvigionamento dell’acqua pubblica.

Al contrario di molti comuni limitrofi che hanno optato per la loro rimozione, Ugento ha scelto di portare a nuova vita questi nostri compagni silenziosi e portatori di vita.

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Paolo Priapo

Propenso alla scrittura sin da bambino, coltivata nel tempo grazie al percorso formativo fortemente orientato verso materie letterarie, oggi è diventata una passione, ampliata da competenze e strategie comunicative, che vorrei trasformare in lavoro, con l'auspicio che essa possa permettermi di non lavorare nemmeno un giorno della mia vita

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Paolo Priapo

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