Essere genitori oggi. Essere genitore oggi è, naturalmente, diverso rispetto al passato.
L’evoluzione ha apportato numerosi cambiamenti sia nelle relazioni e sia negli stili di vita.
Infatti, i giovani di oggi sono chiamati “nativi digitali” perché sono immersi nella tecnologia digitale sin dalla nascita e la loro educazione ha subito la prepotenza di questo medium.
Tutto ciò nei nostri paesini è accaduto con ritardo rispetto le grandi città ma è evidente che la realtà che ci circonda è profondamente intrisa di digitale anche nelle nostre case ormai già da tempo.
In questo contesto le relazioni si sono digitalizzate, a maggior ragione, con l’avvento della pandemia, che ha costretto anche i comuni più piccoli a dover utilizzare maggiormente il medium internet.
Bambini e ragazzi, per poter avere una crescita equilibrata, hanno bisogno di:
ascolto senza giudizio, di accoglienza e protezione, della spinta verso il mondo esterno e della fiducia in sé stessi.
Come genitore è essenziale favorire l’esplorazione del mondo esterno del proprio figlio ma allo stesso tempo è importantissimo attribuirne un significato. Dare una spiegazione ai propri ragazzi di quello che non riescono a far proprio. Ovviamente, non dobbiamo sostituirci a loro ma comprenderli.
È importante non chiudersi e rispondere allo stesso modo nel momento in cui un’adolescente trasgredisce e ci rifiuta.
I figli amano i propri genitori incondizionatamente perché sono il loro primo esempio di persone adulte nella società. Dovremmo riflettere sull’esempio che stiamo dando ai nostri ragazzi se siamo i primi a comunicare con un telefono in mano.
I social hanno un effetto straniante, di distacco con la realtà che ci circonda e internet ha creato un gap diverso nelle piccole città. Infatti, i piccoli comuni vivono a velocità diverse i cambiamenti.
La differenza generazionale può creare scontri tra genitori e figli, che dipendono esclusivamente dal fatto che si parlano linguaggi diversi.
Aprire, sin da subito, un dialogo con i nostri figli serve per gettare le basi di un adulto sano, capace, cha abbia competenze sociali e personali.
Risulta essenziale vivere di emozioni.
Infatti, il bambino già nell’utero materno le riconosce e nel corso dell’infanzia le fà proprie in modo graduale attraverso lo “specchio” con i propri genitori o chi li circonda.
Fondamentale far esprimere ai nostri bambini quello che sentono per poter impostare i percorsi cerebrali più corretti.
Dott.ssa Ferritto Mariaserena. Psicologa.
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