L’e-democracy svecchia il concetto di democrazia che sembrava essersi perso.
La storia della democrazia è lunga, articolata e piena di contraddizioni. Da sempre osannata come segno di giustizia ed espressione del volere comune, ha subito, il peso del tempo sulle parole: la mutevolezza dei significati.
Oggi si sono dimenticati i presupposti di tale forma di governo, ossia:
Oggi, però, la democrazia ha un nuovo strumento: Internet.
Il caso dei Grillini e il più recente problema delle vaccinnazioni sono esemplificativi di come la partecipazione del popolo possa risultare controproducente (se incanalata nella rabbia e nell’odio). Di fatto l’opinione pubblica è stata bombardata da informazione che non hanno dato modo di vedere con chiarezza, producendo divisione.
Analizziamo i punti della sua nascita con i dati di oggi:
“La conoscenza consiste nel filtraggio delle informazioni. L’informazione può nuocere alla conoscenza, come accade con internet, perché ci dice troppe cose. Troppe cose insieme fanno il rumore e il rumore non è uno strumento di conoscenza.”
Umberto Eco ai microfoni di Che tempo che fa nel 2015 sul problema informazione e democrazia. (CLICCA QUI)
I risultati del dialogo risultano incoraggianti. C’è molta partecipazione da parte vostra che ci seguite. Noi, che facciamo informazione, abbiamo il dovere di filtrare questi dati in modo coerente e quanto più possibile oggettivo.
Il malcontento non deve significare distruzione e le buone politiche non devono essere appaganti.
La realtà presenta sempre nuove sfide e sfumature sempre passibili di correzione, sia in meglio che in peggio. La realtà è un divenire che non deve mai essere assolutizzata.
La democrazia dovrebbbe coordinare le analisi, mai assolutizzarle, di cittadini pensanti che cercano di superare i propri interessi personali in favore del bene comune.
Perciò, la democrazia digitale, e-democracy, è un bene. Soprattutto per le realtà minori, come i comuni, dove ci si conosce ed è più semplice arrivare ad un compromesso.
Oggi, possiamo avere l’opinione di tutti nella piazza virtuale; ascoltare ogni singolo desiderio o lamentela, restituendo al popolo la sua funzione decisionale e alla parola democrazia il suo significato originario, attuando l’e-democracy.
Aumentando il coinvolgimento nel processo decisionale, si ottengono,così, maggiori consensi e si responsabilizza il cittadino, che spesso e volentieri si sente ignorato dalle classi dirigenti.
Democrazia non sei scappata, hai solo cambiato volto.
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