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“Curnutu e mazziatu”. Lo sfogo di un cittadino da ammirare

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Vorrei iniziare l’articolo dall’aspetto più importante che esula dagli obblighi deontologici di chi scrive: esprimo a titolo personale e dell’associazione che rappresento la massima solidarietà nei confronti di Sandro D’Amato, una persona che ho visto personalmente gettarsi tra le fiamme per cercare di salvare la casa di un conoscente.

Solidarietà che dovrebbe arrivare incondizionatamente da ogni cittadino del nostro paese, ma che invece, al contrario, si trasforma in zizzania, in maldicenza, con le solite voci provenienti, e aimè dobbiamo dirlo, sempre dai medesimi ambienti, che sembrano subire l’attivismo altrui come lo sminuire del proprio operato, ammesso che di operato si possa parlare.

Succede allora che in un piccolo paese come il nostro, un cittadino onesto e volenteroso che si autotassa per il bene del proprio territorio, sia addirittura additato come il “furbo” della situazione, ed ecco allora arrivare le prime insinuazioni: “ci sape ci ne paca a nafta…”, “ci sape te du vaie carica l’acqua”, “pocca ca pare ca nu busca nenzi cu la face”….

Queste sono tutte voci che, oltre a rappresentare pragmaticamente lo schifo umano di chi le pensa e chi le mette in giro, offendono gravemente la dignità di persone come Sandro che ha la sola colpa di non chiudere gli occhi di fronte alla gravissima emergenza che sta vivendo il nostro territorio, nella totale assenza delle istituzioni e delle associazioni che dovrebbero rappresentare i diritti dei cittadini e del nostro territorio.

La totale assenza delle istituzioni che dovrebbero stare vicino e tutelare le persone come Sandro, dimostrano nei fatti l’enorme distacco che oggi esiste tra il cittadino e chi sarebbe pagato per rappresentarlo. Nessun rappresentante dello stato si è mai presentato alla porta di Sandro ad offrire un aiuto di qualsiasi tipo e penso che questo fatto sia davvero di una gravità inaudita, ed il vero nocciolo di tutta questa questione.

Le nostre istituzioni stanno lasciando sole e abbandonate intere fasce della popolazione, sfinite ed esasperate da un’emergenza che non accenna a finire e che di fronte alla quale li costringe ad una dura scelta: pensare a guadagnare la mia onesta giornata lavorativa o perdere anche quella per cercare di salvare il salvabile? Sono sicuro che anche Sandro si è posta questa domanda, a cui però non ha bisogno di dare una risposta, perché per lui parlano le sue azioni.

Allora fatti forza caro Sandro e non mollare. Chi meglio di me può capire cosa significa subire la maldicenza interessata, la zizzania eterodiretta, la bugia al solo scopo di far male. Ma poi arrivano i messaggi privati della gente comune, lo sguardo pieno di speranza di chi ti ferma per strada a ringraziarti, i gesti dei ragazzi che nel nostro giornale iniziano a vedere un’occasione di riscatto. Facciamolo anche per loro, caro Sandro.

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Riccardo Primiceri

Videomaker, Fotografo, Giornalista ed esperto di marketing digitale. Tutto questo dopo aver vissuto dieci anni a Bologna ed esser tornato in Salento. Oggi dirigo la redazione di Ozanews, la comunicazione di Ugento Calcio e le iniziative di Officine Multimediali ETS mentre continuo a lavorare per i miei clienti storici.

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