Il nuovo Piano Urbanistico Generale (PUG) di Ugento potrebbe rappresentare la mazzata finale per un paese già piegato sotto il peso di una crisi economica, sociale e ambientale senza precedenti. Pochi altri termini potrebbero descrivere la situazione attuale del nostro territorio: economia in recessione, turismo in netto calo, dati demografici allarmanti, discariche abusive che si moltiplicano e un ritorno al fenomeno dell’emigrazione che riporta alla mente il dopoguerra. Con gli iscritti AIRE ai massimi storici, il quadro diventa ancora più preoccupante.
A peggiorare ulteriormente questo scenario già drammatico potrebbe essere l’approvazione del nuovo PUG, un piano che rischia di congelare ogni possibilità di sviluppo per vastissime aree del territorio di Ugento. Intere famiglie vedranno sfumare gli sforzi e gli investimenti di una vita, trovandosi improvvisamente con terreni resi non edificabili dopo averli acquistati con sacrificio, magari con la speranza di un futuro migliore per sé e i propri figli. Un futuro che, a quanto pare, resterà un miraggio, confinato in un lontano e incerto “domani”.
Ancora più sconcertante è il paragone con i comuni rivieraschi circostanti. Mentre le altre località ioniche hanno visto un esplosivo sviluppo economico e turistico, Ugento è rimasta ferma, spettatrice impotente di un progresso che sembrava a portata di mano. Una parte di questa immobilità si deve alle rigidità imposte dallo scellerato piano del Parco Naturale, che ha finito per tarpare le ali al turismo e all’economia di quella che una volta era considerata la marina più bella della costa ionica.
Ora, con questo nuovo PUG, il colpo di grazia sembra inevitabile. Non si tratta solo di un freno, ma di una vera e propria condanna al declino definitivo.
Il nuovo PUG è atteso da oltre 30 anni. Per decenni, la comunità ha sperato in uno strumento urbanistico che potesse rilanciare il territorio, valorizzandone le risorse e aprendo la strada a uno sviluppo moderno e sostenibile. E invece, questa attesa potrebbe trasformarsi in una sentenza di morte per l’economia e il tessuto sociale di Ugento.
Non ci saranno altri 30 anni da aspettare. Le nuove generazioni non avranno il tempo di vedere i frutti di un futuro migliore, perché il presente sta già consumando quel poco che è stato lasciato dagli avi. Questo PUG rischia di segnare la morte clinica del paese, lasciando dietro di sé solo rimpianti e rabbia.
In un momento così critico, è fondamentale che tutti i cittadini di Ugento alzino la voce. È necessario far emergere il dissenso verso un piano che rischia di spezzare il legame tra il nostro territorio e il suo potenziale. L’immobilismo e l’indifferenza non sono più un’opzione: Ugento non può permettersi di continuare a guardare mentre i paesi vicini prosperano. Il futuro non si aspetta, si costruisce, e il tempo per agire è adesso.
Il Piano Urbanistico Generale (PUG) è uno strumento fondamentale per la pianificazione e lo sviluppo territoriale di un comune. Sostituisce il vecchio Piano Regolatore Generale (PRG) e serve a definire le regole per l’uso del suolo, la gestione degli spazi urbani ed extraurbani, e lo sviluppo economico e sociale di un territorio. Attraverso il PUG si stabiliscono vincoli, aree edificabili, zone agricole, spazi verdi e destinazioni d’uso per ogni porzione di territorio comunale.
La redazione di un PUG segue un iter complesso che prevede il coinvolgimento di più attori:
La legge impone che i cittadini siano informati e coinvolti attraverso consultazioni pubbliche, assemblee e pubblicazioni degli atti sui canali ufficiali del Comune. Questo passaggio è cruciale per assicurare la trasparenza e per evitare che decisioni fondamentali vengano prese senza il necessario confronto con la comunità.
Un PUG ben strutturato può rappresentare un volano per l’economia e lo sviluppo sociale di un territorio:
Tuttavia, un PUG mal progettato o basato su vincoli troppo restrittivi può avere effetti opposti:
Il nuovo PUG proposto dalla Giunta Comunale di Ugento sembra andare esattamente nella direzione opposta a quella auspicata dalla comunità. Nonostante l’obbligo di consultazioni pubbliche, molti cittadini si sentono esclusi da un processo che avrebbe dovuto garantire trasparenza e partecipazione. Le conseguenze rischiano di essere devastanti per l’economia locale e per una società che sembra avvitata in un’escalation di sfiducia
Se il PUG rappresenta lo strumento per scrivere il futuro di un territorio, quello di Ugento rischia di segnare una pagina nera nella storia del nostro paese.
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