Ugento è ormai prossimo all’approvazione del suo Piano Urbanistico Generale (PUG), un percorso decennale che si avvia alla conclusione entro il 2025, come dichiarato dal vicesindaco Massimo Lecci. Un iter travagliato, di cui si trova traccia sul sito del Comune di Ugento, dove risale addirittura al 2016 l’avvio della fase conoscitiva del piano. Quella fase, in teoria, doveva informare stakeholder e cittadini sugli sviluppi del PUG. In pratica, nessuno è stato informato e le occasioni pubbliche del 2020 sono state pressoché deserte. Tutto come successo molte volte e per molte cose nel nostro paese.
Non è certo la prima volta che la partecipazione pubblica a Ugento è inesistente. Le decisioni vengono prese sempre dalla stessa persona e a vantaggio della solita cerchia di amici e favoriti. Un copione già visto con la redazione e l’approvazione del Piano del Parco – tra l’altro ancora con le 4 frecce – che sembra essersi ripetuto anche questa volta, con una popolazione anestetizzata che non si è accorta di nulla fino ad oggi, quando ormai il PUG è prossimo alla sua approvazione definitiva.
Il piano affonda le sue radici in un lungo iter iniziato oltre dieci anni fa. Ma iniziamo innanzitutto fissando responsabilità e paternità di questo piano. Tutte le tavole allegate sul sito del comune riportano :
Dopo l’avvio della fase conoscitiva nel 2016, il processo di pianificazione urbanistica ha attraversato numerosi passaggi burocratici e istituzionali. La fase preliminare avrebbe dovuto garantire il coinvolgimento di cittadini e portatori di interesse, ma il risultato è stato tutt’altro che partecipativo. Le poche occasioni di confronto pubblico, programmate per il 2020, si sono rivelate fallimentari, con scarsa affluenza e un generale disinteresse alimentato dalla mancanza di un’informazione chiara e accessibile. Nonostante la retorica della trasparenza, l’iter del PUG è rimasto confinato negli uffici comunali, discusso in cerchie ristrette e mai realmente aperto alla comunità. Questo ha portato molti cittadini a scoprire solo ora, a pochi passi dalla definitiva approvazione, gli effetti concreti del piano sulle loro proprietà e sulla futura gestione del territorio, pur essendo pubblici già dal 2022 come si può apprendere dal sito del comune di Ugento
Raggio d’azione e approccio: Il PUG ha un approccio più ampio e integrato, mirando a sviluppare una pianificazione più sostenibile e in armonia con l’ambiente, mentre il PRG si concentrava principalmente sull’uso e la regolamentazione del suolo.
Per questo le proteste si sono moltiplicate nelle ultime settimane, e non senza motivo. Alcune delle aree più colpite dalle scelte del PUG riguardano Torre San Giovanni, Mare Verde e la zona artigianale di Ugento, dove terreni di alto valore attuale diventeranno, dopo l’approvazione del piano, carta straccia. La diminuzione della cubatura edificabile avrà un impatto devastante, penalizzando proprietari e investitori. I più penalizzati saranno sicuramente le imprese di costruzione e le agenzie immobiliari, con quest’ultime che rischiano seriamente la chiusura definitiva nel giro di pochi anni, non avendo il mercato ugentino la possibilità di attingere a nuovi immobili. Molte zone prima edificabili sono state cancellate, e il sistema risarcitorio previsto è assolutamente inadeguato. Numerosi cittadini hanno pagato per anni tasse su terreni edificabili che ora si trovano svalutati senza un adeguato indennizzo.
Con la pubblicazione a fine 2024 di tutti i pareri favorevoli della Regione Puglia sul sito del Comune di Ugento, il destino del PUG sembra ormai segnato. La sua approvazione procederà spedita, senza possibilità di revisione sostanziale. Chi oggi protesta può farlo solo simbolicamente, perché la normativa non prevede margini di modifica in questa fase avanzata dell’iter. Questo significa che il piano sarà approvato nella sua forma attuale, con tutte le sue criticità e senza che le voci contrarie abbiano un peso effettivo. Si tratta di un modus operandi già visto in passato a Ugento, dove le decisioni strategiche vengono prese senza un reale coinvolgimento della popolazione e dove la partecipazione democratica rimane un concetto puramente teorico.
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