Editoriali

Il miracolo di Vico Aperto

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A Ugento, c’è una stradina che si snoda silenziosa nel cuore del borgo antico. Si chiama Vico Aperto, e collega via Ripamonti al centro storico. Una di quelle vie che raccontano storie di pietra e memoria, ma che oggi ci racconta anche altro: una storia di abbandono, di senso civico e di quella resistenza quotidiana che i cittadini, spesso soli, mettono in atto contro l’indifferenza delle istituzioni.

È proprio in Vico Aperto che un nostro lettore ha vissuto la sua personale esperienza con la pubblica amministrazione. Tutto ha inizio con una semplice, legittima segnalazione: le condizioni igieniche della strada erano (e dalle immagini ricevute lo confermiamo), a dir poco pietose. Erbacce, rifiuti, escrementi. Scene indegne per un angolo del centro storico di una città che si vorrebbe turistica e accogliente.

Il cittadino, armato di pazienza e buona fede, ha contattato l’Ufficio Igiene. Poi ha inoltrato le foto del degrado anche ad alcuni esponenti dell’amministrazione comunale. Risposte? Nessuna. Interventi? Zero. «Sono proprietario di un cane – ci racconta – non è solo una questione di decoro urbano, ma anche di sicurezza per i nostri amici a quattro zampe».

E così, messo all’angolo dall’inerzia istituzionale, ha deciso di fare da solo. Scope, sacchi, guanti, e tanta amarezza. Ha pulito l’intero vico a proprie spese e con le proprie forze. Un lavoro che, ricordiamolo, avrebbe dovuto fare il Comune. Un servizio che, tra l’altro, lui stesso ha già pagato con la TARI.

Ma a quanto pare, a Ugento, bisogna rinunciare ai diritti per ottenere un minimo di vivibilità. La beffa? Chi dovrebbe garantire questi servizi pubblici continua a scrollarsi di dosso ogni responsabilità, salvo magari intestarsi meriti quando le cose vanno bene, con un macchinario per il famoso pirodiserbo che giace inutilizzato in un magazzino comunale, strapagato con i soldi dei contribuenti.

Dunque, cari amministratori, non vi sorprendete. In Vico Aperto non è avvenuto alcun miracolo. Nessun intervento straordinario, nessuna illuminata azione pubblica. Quella strada oggi è pulita solo grazie alla disperazione di un cittadino stanco di essere ignorato. È il simbolo amaro di una città dove la civiltà resiste, nonostante tutto. Ma fino a quando?

il “dopo” in vico Aperto
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