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Il coraggio di denunciare

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Quando si parla di donne e di pari opportunità non può non prendersi in considerazione il problema, a dire il vero storico, della condizione sociale della donna. Fin troppo spesso vittima di violenze, le donne ha vissuto un periodo di maggiore criticità durante il periodo di pandemia: infatti, le convivenze forzate dalle restrizioni adottate dal governo hanno determinato un aumento del 10 – 15 % gli episodi di violenza.

Da diversi anni a questa parte il legislatore ha inteso rafforzare la tutela della donna vittima di violenze. In questo senso si dirige il c.d. “Codice Rosso”: infatti, la Legge 19 luglio 2019, n. 69, contenente “Modifiche al codice penale, al codice di procedura penale e alle altre disposizioni in materia di tutela delle vittime di violenza domestica e di genere”, è composta da 21 articoli i quali individuano un catalogo di reati attraverso i quali si esercita la violenza domestica e di genere. Tali norme, da un lato inaspriscono le pene per numerosi reati in cui la donna è vittima di violenze, dall’altro prevede una corsia preferenziale in ambito processuale al fine di accelerare i tempi di giustizia.

In tutto questo, tuttavia, il vero problema è rappresentato dal coraggio: il coraggio di denunciare, il coraggio di raccontare, il coraggio di doversi “confidare”, il coraggio di chiedere aiuto. Non è facile. Fin troppo spesso subentrano le paure: la paura di ritorsioni da parte del convivente e la paura di non poter trovare “giustizia”.

Ma non è così. Bisogna avere fiducia nelle istituzioni e bisogna denunciare! Solo in questo modo è possibile recuperare la serenità e la dignità ingiustamente perdute. Avere il coraggio di denunciare e di chiedere aiuto non può che essere di sollievo e costituire il primo passo verso la serenità di cui tutte le Donne hanno bisogno.

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