Un vasto incendio ha colpito nella tarda mattinata di ieri l’area tra Contrada Specchia di Vaje e il canale Margari, devastando ettari di vegetazione e mettendo in pericolo alcune abitazioni. Il forte vento ha alimentato le fiamme, che in poche ore hanno trasformato i terreni in un fronte di fuoco difficile da contenere. Fortunatamente, grazie all’intervento tempestivo dei Vigili del Fuoco, della Protezione Civile, della Croce Rossa Italiana e della Polizia Locale, la zona è stata evacuata e messa in sicurezza.
A poche ore dall’evento, è arrivato il messaggio del sindaco di Casarano, Ottavio De Nuzzo, che ha voluto ringraziare pubblicamente tutti gli operatori coinvolti e lanciare un messaggio forte alla cittadinanza: non solo solidarietà, ma anche una visione chiara per il futuro dell’area colpita.
> “Le aree interessate – scrive il sindaco – ricadono attualmente su proprietà private e molte versano da tempo in una condizione di abbandono e degrado. […] L’Amministrazione ritiene prioritario avviare un percorso finalizzato all’acquisizione di tali aree al patrimonio pubblico per esercitare un’effettiva azione di tutela, valorizzazione e riqualificazione”.
Una presa di posizione netta, che mira a trasformare un’emergenza in un’occasione di rigenerazione urbana, partecipando a bandi pubblici e coinvolgendo la comunità in un progetto condiviso.
Diversamente, da Ugento — territorio anch’esso colpito dall’incendio — non è arrivata alcuna comunicazione ufficiale.
Né il Comune, né i rappresentanti istituzionali, né i giornalisti pagati dal comune di Ugento hanno pubblicato un aggiornamento, un ringraziamento, una riflessione. Nemmeno un comunicato stampa, nemmeno un post.
In un momento così delicato, questo silenzio istituzionale lascia perplessi. La popolazione ha dovuto affidarsi al passaparola, a contenuti non ufficiali, o addirittura a fonti di altri Comuni, per avere un quadro della situazione, con le pagine social di questa testata che sono state sommerse di segnalazioni. Manca una voce autorevole, un gesto di vicinanza, una linea guida per affrontare l’impatto emotivo e materiale dell’accaduto.
Le emergenze naturali, soprattutto in un territorio fragile come quello salentino, non possono più essere trattate come episodi isolati o inevitabili. Serve attenzione, serve prevenzione, ma soprattutto serve presenza. E la presenza passa anche — e soprattutto — dalla comunicazione pubblica.
Il contrasto tra l’approccio attivo e progettuale di Casarano e il silenzio di Ugento è evidente. E pone una domanda che non può più essere elusa: dov’è la voce delle istituzioni quando serve?