Ambiente e Territorio
Liberate 60 tartarughe a largo di Torre San Giovanni
Salgono a sessanta le tartarughe nate da un nido trovato a Pescoluse. Merito dei volontari dell’associazione SEATURTLE Watcher in collaborazione con dei tirocinanti dell’Università del Salento.
Lavoro minuzioso e paziente il loro, scaturito da un’operazione durata 80 giorni. È, infatti, di quasi tre mesi fa il ritrovamento di un nido a Posto vecchio, Salve. Monitorate e tenute sotto controllo hanno fatto finalmente capolino lo scorso 26 ottobre e tutta l’operazione è durata ben 72 ore sino all’emersione dell’ultima tartaruga. Necessario l’intervento dei volontari che, consci delle possibili difficoltà delle neonate di raggiungere la libertà, hanno supervisionato l’evento per poterle aiutare nel caso fosse andato storto qualcosa e per massimizzare l’immersione di più tartarughe possibili.
Profondi conoscitori degli ambienti marini e in particolare delle testuggini, il centro di recupero Tartarughe Marine del Museo di Storia Naturale del Salento di Calimera, rappresenta ad oggi una realtà di riferimento per lo studio, la conservazione, ed il monitoraggio delle tartarughe marine dei mari Salentini.
La decisione presa è stata quella di liberare le piccole al largo, poiché le condizioni meteo non risultavano ottimali per una schiusa naturale. La buona riuscita è stata coadiuvata dalla Lega navale di Torre San Giovanni, fornitrice di un gommone che ha permesso ai volontari di raggiungere un luogo consono alla liberazione.
Senza esitazione alcuna le piccole tartarughine hanno preso il largo in cerca della loro strada.
Oltre alla buona notizia bisogna segnalare la presenza di altre uova, l’ultimo nido in attesa, nella zona di Torre San Giovanni. Embrioni vitali ma forse un po’ pigri, dato che ancora non vogliono saperne di schiudersi, ma si sa, le tartarughe sono animali longevi e la sanno lunga su come si passa il tempo.
Eventi come questi sono tutt’altro che rari sulle nostre spiagge e sono importantissimi per la fauna mediterranea.
La tartaruga marina comune è la specie maggiormente presente nella nostra zona ma può capitare che qualche altra faccia un giro in queste acque miti. Da considerarsi il fatto che tutte e sette le specie esistenti nel mondo sono considerate a rischio estinzione, minacciate dalla cattura accidentale e dalla distruzione dei siti riproduttivi.
Per questo motivo il lavoro di questi volontari è lodevole e prezioso allo stesso tempo.
Il centro di recupero Tartarughe Marine del Museo di Storia Naturale del Salento di Calimera è raggiungibile su Facebook cliccando sul seguente link: https://www.facebook.com/centrorecuperotartarughemarine.
L’equilibrio marino è a rischio a causa della mano dell’uomo, tuttavia è magnifico sapere che esistono giovani che hanno a cuore il futuro del mondo e di tutti i suoi abitanti, nessuno escluso.