Ambiente e Territorio
L’impianto di riciclaggio è da riciclare
L’impianto di riciclaggio è da riciclare.
Quello che sarebbe dovuto essere un impianto all’avanguardia per il riciclaggio di plastica, vetro, alluminio e carta sarà, forse, destinato alla sola carta.
Cosi è stato deciso dopo che nel 2017 il Comune di Ugento ha manifestato il proprio interesse nei confronti della Regione Puglia per ospitare impianti di raccolta e smaltimento di rifiuti.
La disciplinare firmata Ager e Regione Puglia ha destinato l’impianto, mai utilizzato in zona Burgesi, al riciclo della carta per la modica cifra di 4.490.000 euro – di cui 2.210.000 euro a carico della Regione con fondi FSC 2014-2020 e 2.289.000 euro a carico di Ager.
Fondi stanziati per recuperare la struttura di riciclaggio, ormai in stato avanzato di degrado, e comprare i nuovi macchinari.
Il progetto prevede che i lavori si concludano entro il 31 gennaio 2023 e che il centro possa entrare in funzione entro i due mesi successivi.
Il tutto per un costo maggiore di quello che servì a realizzarlo in origine.
Riciclare, riciclare, riciclare, l’dea del progetto iniziale risale a quasi 24 anni fa.
Era il 1997 quando la Puglia, in piena emergenza rifiuti, vengono spesi 5,3 miliardi per costruire una struttura comprendente l’impianto di riciclaggio, il capannone, aree uffici e parcheggi.
Entro il 2002 il capannone viene integrato dei macchinari atti allo smistamento e al riciclaggio.
Collaudato, la struttura prevedeva di riciclare dalla 20 alle 40 tonnellate di rifiuti al giorno con un guadagno per il Comune di Ugento ipotizzato in quasi mezzo miliardo all’anno.
Pronto per accogliere i rifiuti di 24 comuni limitrofi questo progetto non ha mai visto la luce e ad oggi risulta un capannone completamente vuoto.
Privato di tutti i macchinari e utilizzato solo da cacciato e dalla natura che ne ha preso possesso, causa incuria totale.
Nulla di segreto di sconosciuto per chi è del posto, persino striscia la notizia si è scomodata a documentare l’inutilizzo centro di raccolta e stoccaggio di rifiuti.
- Guarda il servizio di Fabio e Mingo nel nostro precedente articolo https://ozanews.it/2021/10/10/discarica-di-ugento
Adesso ci troviamo con un’immensa struttura vuota da ricostruire.
La storia ci insegna dei suoi corsi e ricorsi e questa storia potrebbe benissimo fare parte degli esempi negativi dei ricorsi storici.
L’impianto che doveva riciclare sarà, ora, riciclato.
Ci auguriamo venga messo in funzione poiché oltra allo sperpero di denaro pubblico questo rappresenta un mancato guadagno per il comune e la non assunzione di almeno 20 lavoratori, tra personale di stoccaggio, segreteria ecc…
L’ennesima storia all’italiana che speriamo possa avere un lieto fine.