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OzanTalk: A scuola da Mino Conte

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6° puntata di OzanTalk: a scuola da Mino Conte.

25 anni di carriera come lottatore, oggi il maestro Mino Conte fa l’allenatore e si “batte” per il proprio territorio: Ugento, a cui è molto legato.

Il suo idolo è stato Bruce Lee e comincia la sua carriera allenandosi a Casarano.

Un ragazzino sovrappeso il maestro Conte che a 18 anni pesava 104 Kg. Il disagio sociale lo ha spinto a fare palestra. Dopo un anno perde ben 24 Kg, rendendo il suo fisico tonico. Da qui la passione prima per la pesistica e successivamente per le arti marziali.

Parte da Karateka e subito migra verso la kickboxing, la sua vera passione, dal maestro Antonio Monsellato.

Dopo solo sei mesi il primo match, seguito subito da campionati regionali ed interregionali.

Nel 2009 il titolo di Campione italiano dilettanti ad Ancona.

Mino con il titolo europeo.

Poi il professionismo e gli allenamenti a Lecce.

Poi arriva la proposta: combattere per il titolo Europeo, categoria 80kg, che sarebbe dovuto disputarsi al nord, ma Mino consiglia il palazzetto di Ugento che cattura l’organizzatore e acconsente a disputare l’incontro a Ugento.

1300 spettatori a combattere con Mino Conte che, nonostante un infortunio alla mano, vince il titolo. Mino vanta 39 incontri, 38 vinti e 1 perso.

Finisce l’agonismo e comincia l’avventura di cui va più orgoglioso: l’allenamento.

Poi mi sono cimentato ad allenare ed è stato bellissimo, guidare i ragazzi è una sensazione indescrivibile, non solo nei match ma soprattutto in palestra: parlare con loro, tramandargli positività, cercare di strapparli dalle grinfie della strada, questo è ciò che mi preme di più e che mi spinge ogni giorno a fare quello che faccio.

Rispetto, autocontrollo e autostima, questi i cardini del mio modo di vedere le arti marziali.

Cos’ Mino parla di cosa significhi per lui allenare.

Un uomo spontaneo e genuino, Mino Conte, che ci racconta di come faccia attenzione affinché la sua arte non diventi uno strumento offensivo da strada ma più “un’arma” educativa che fortifica la personalità, lo spirito, prima del corpo.

Continuando la chiacchierata ci racconta del mondo in cui allena.

Attualmente svolge i suoi allenamenti a Gemini, nel palazzetto. Non è molto attrezzata ma riesce comunque a svolgere la sua attività. Chiede alle istituzioni una maggiore collaborazione, sia a livello di infrastrutture sia a livello di sensibilizzazione sociale:

L’importante, nello sport, è ciò che riusciamo a trasmettere. Bisogna cominciare nelle scuole. Molto spesso ci vado per degli stage. Prevenire la violenza sulle donne e gli atti di bullismo. Bisogna parlare ai bambini, formarli in tale senso e dargli strutture adatte. I ragazzi hanno bisogno di contesti sani che si rifletteranno nei loro comportamenti futuri.

Strutture e dialogo, le armi contro l’abbandono dei giovani.

Mino alle telecamere di OzanTalk.

L’altra grande passione del nostro maestro è il mare.

Legatissimo a Torre San Giovanni, ci parla orgogliosissimo della sua terra natale. Traspare l’attaccamento viscerale ad Ugento che è per lui la terra perfetta, esprimendo un pò di rammarico sul problema della stagionalità che non è giustificata viste le magnifiche ricchezze geografiche di cui disponiamo.

La nostra intervista si conclude con l’invito all’assessorato dello sport di organizzare una maggiore quantità di eventi per poter aggregare la maggior parte di ragazzi possibile.

Ogni tipo di sport è ben accetto. Ugento forma molti piccoli campioncini in varie discipline. Questo è lo spirito da perseguire per aiutare le nuove leve:

Colpevolizzarli (i giovani) di meno e cercare di mettersi nei loro panni, invece di giudicarli. Dobbiamo parlare con i ragazzi per risolvere i loro problemi. Io per esempio mi prendo del tempo, con i miei allievi, prima e dopo ogni lezione. Mi piace aiutarli, è meglio di una vittoria sul ring!

Mino sui giovani.

Così si conclude il racconto dell’ennesima storia di successo e di legame con il territorio.

In questo caso lo sport come mezzo di evasione e strumento educativo, raccontato dal lato opposto all’atleta ovvero il maestro.

Il nostro personale in bocca al lupo al maestro Mino Conte, augurandogli tante vittorie sia per lui che per i suoi ragazzi.

Alla prossima puntata di OzanTalk. Se hai perso qualche puntata clicca QUI

https://www.youtube.com/watch?v=ZxEE1TE0W3M

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Azzurra torre san giovanni

Propenso alla scrittura sin da bambino, coltivata nel tempo grazie al percorso formativo fortemente orientato verso materie letterarie, oggi è diventata una passione, ampliata da competenze e strategie comunicative, che vorrei trasformare in lavoro, con l'auspicio che essa possa permettermi di non lavorare nemmeno un giorno della mia vita

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