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Questione ROM: fibrillazioni nel municipio di Ugento

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questione rom
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Dopo la segnalazione di un nostro lettore, riportata anche nel numero cartaceo di marzo di Ozanews, qualcosa sembra muoversi nell’amministrazione di Ugento, anche se non proprio nella direzione auspicata.

L’amministrazione è intenzionata a mettere fine a questo fenomeno che va avanti da oltre 10 anni con un escamotage messo in pratica in alcuni paesi del nord Italia (perlopiù a trazione leghista), vietando la sosta di precise categorie di mezzi in precise zone del paese. Una soluzione che non trova il benestare di alcuni uffici comunali con gli animi che iniziano a farsi tesi.

la situazione attuale

La questione sembra vertere sulla volontà dell’amministrazione di ricorrere ad una soluzione sulla falsa linea di quella adottata a Sesto San Giovanni:

“Visti gli episodi di degrado, illegalità e disagi alla circolazione legati alla presenza di caravan abitati da rom e sinti abbiamo deciso di intervenire in maniera più incisiva rispetto alle classiche multe, che continueranno a essere fatte: la Polizia Locale e tutte le altre forze dell’ordine potranno infatti rimuovere i caravan parcheggiati nelle zone vietate anche in assenza dei proprietari. Andremo avanti a presidiare il territorio per fare rispettare l’ordinanza e tutelare il decoro della città”.

– spiega il sindaco Di Stefano –

Si sta cioè provando ad inserire il divieto di campeggiare su tutto il territorio comunale, in un paese che campa di turismo, con il rischio di prendere provvedimenti basati sulla discriminazione razziale.

Una soluzione buona per un quartiere dormitorio di Milano come Sesto San Giovanni, sicuramente meno adatta ad un paesino a trazione turistica come Ugento, questo sembra chiaro anche ad un cieco.

Anche per questo, forse, questa soluzione sta trovando più di una resistenza da parte dei tecnici comunali, in particolar modo un dirigente, reo di non voler firmare l’ordinanza per vietare la sosta dei caravan.

Una resistenza dovuta ad una questione di ordine legale, pare legato soprattutto a 3 fattori:

  • non si può vietare la sosta o la circolazione ad una categoria specifica di veicoli
  • il divieto di campeggio è già presente e regolamentato nell’ordinamento italiano
  • è possibile solo indicare percorsi specifici per determinate categorie di veicoli
  • i divieti di sosta sono sempre e comunque riferibili a singole e determinate zone.

Utile è ricordare come, in presenza di rischio sanitario il sindaco ha la possibilità di emanare un’ordinanza di sgombero di proprio pugno, provvedimento mai arrivato in questi anni.

Tutto questo per non dotarsi di un’area sosta appositamente realizzata, così come fanno e hanno fatto tutti i comuni alle prese con questo controverso problema.

Come andrà a finire questa storia?

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