Ambiente e Territorio
Il martin Pescatore nel parco Litorale di Ugento
Il Parco naturale litorale di Ugento, grazie soprattutto alla presenza delle zone umide del sistema dei bacini, è uno dei siti più ricchi in Italia per quanto riguarda la presenza di specie avifaunistiche (migratorie e non). Questa massiccia presenza di specie volatili rendono il parco meta di studiosi e appassionati di
birdwatching che qui si recano per le loro osservazioni durante tutto l’anno.
In questo numero faremo la conoscenza del martin pescatore (Alcedo atthis), un piccolo volatile dai colori sgargianti che è possibile incontrare all’interno del parco.
Il Martin Pescatore nonostante sia diffuso in diversi paesi, è stanziale solo in aree dal clima mite come l’Italia meridionale, infatti gli esemplari che vivono in regioni dagli inverni rigidi, sono soliti effettuare brevi migrazioni, alla ricerca di temperature ideali.
Durante la migrazione è solito volare durante la notte e fermarsi a riposare al riparo della vegetazione durante il giorno.
Questo piccolo volatile conosciuto anche con il nome di Alcione, è caratterizzato da uno spettacolare piumaggio che va dal verde smeraldo al turchese brillante sul dorso, mentre il ventre è di colore arancione. Gli esemplari adulti raggiungono dimensioni comprese tra i 17 e i 25 cm, e un peso che va dai 26 ai 46 grammi.
Come suggerisce il nome, la dieta del Martin Pescatore si basa principalmente su piccoli pesci e crostacei, ma se necessario si nutre anche insetti e molluschi.
Si tratta di animali particolarmente silenziosi e solitari, che vivono nelle immediate vicinanze di corsi d’acqua, dove impiegano la maggior parte del tempo a pescare. Una volta individuata la propria zona di pesca, il Martin Pescatore è pronto a difenderla dall’invasione di altri esemplari, e si sposterà da essa
esclusivamente durante la stagione dell’accoppiamento alla ricerca di un partner.
La femmina depone dalle 2 alle 10 uova, in nidi posti in piccoli tunnel a ridosso dei corsi d’acqua, nei quali maschi e femmine si danno il turno per la cova. Dopo 25 giorni dalla schiusa i giovani martin pescatore sono in grado di volare e procacciarsi il cibo in autonomia e possono quindi abbandonare il nido.
A Torre San Giovanni, alcuni esemplari sono visibili anche nei pressi del lungomare, più precisamente nel canale che collega il bacino Sudenna al mare dove è facile vederli cimentarsi nel caratteristico volo a “spirito santo”, una tecnica che consiste nel rimanere sospesi immobili a pochi centimetri dal livello dell’acqua, muovendo velocemente soltanto le ali, nell’attesa di immergersi volando in picchiata per catturare la preda che mangerà dopo averla tramortita sbattendola sui rami o sugli argini utilizzando il suo lungo becco.
La sopravvivenza di questo pittoresco animale è strettamente legata alla salvaguardia del suo habitat, la cementificazione degli argini e l’inquinamento delle acque infatti rappresentano i suoi principali nemici.
Degno di nota è inoltre il primo avvistamento in Italia del ben più raro martin pescatore bianco nero, effettuato proprio nei bacini del parco di Ugento dal naturalista Roberto Gennaio. Questa specie stanziale in alcuni stati Africani, in Asia e in Cina meridionale, in Europa nidifica solo in Turchia mentre sverna in Israele, Cipro Polonia e raramente in Grecia. L’esemplare osservato a Torre San Giovanni, una femmina, ha svernato da novembre 2014 a gennaio 2015.
Quest’evento più unico che raro ha portato a Ugento studiosi e birdwatcher provenienti da tutta Europa.