Ambiente e Territorio
La cementificazione che avanza
Ha fatto tanto discutere negli ultimi giorni, l’abbattimento del maestoso albero di pino che sorgeva rigoglioso a ridosso dalla Chiesa della Madonna della Luce a Ugento.
Purtroppo sempre più spesso si assiste nei paesi della nostra provincia all’abbattimento o l’eradicamento di alberi nelle piazze e più in generale nei centri abitati, ne sono un esempio la rimozione degli alberi che adornavano Piazza San Vincenzo o l’eradicazione di alcuni esemplari di quercia e importanti esemplari di pino albanese, che abbellivano il complesso della chiesa madre e l’adiacente piazza castello nella vicina Taurisano.
Dietro a opere di messa in sicurezza o di “riqualificazione urbana”, spesso si celano interventi di cementificazione e impoverimento del verde pubblico, che invece di essere visto e soprattutto tutelato come un patrimonio di tutti viene percepito come un fastidio, una cosa della quale cercare di occuparsi il meno possibile.
In alcuni casi come nel caso del pino della chiesa della Madonna della luce, l’albero diventa patrimonio e simbolo identitario di una cittadinanza che con il suo abbattimento vede tristemente scomparire una testimonianza vivente della storia della propria comunità La necessita di rimuovere gli alberi (specie quelli di grandi dimensioni) spesso è resa necessaria dalla precarietà degli stessi che potrebbe in caso di caduta provocare seri danni a edifici o persone.
Nel caso che gli alberi siano rimossi per motivi di pubblica sicurezza, siamo sicuri che l’abbattimento di queste piante sia sempre da attribuire all’età e soprattutto alla loro stazza?
Difficile dare una risposta precisa a questa domanda, ma una cosa è certa, la mancata cura del verde pubblico è qualcosa che accomuna molti comuni salentini.
Emblema della mancata cura e della cattiva manutenzione del verde pubblico che più o meno a tutti noi è capitato di vedere, è la pratica della “capitozzatura”, tecnica di potatura che consiste nella quasi totale rimozione della massa fogliare degli alberi attraverso tagli di grosse dimensioni.
L’albero privo di foglie e rami, per dirla in maniera breve, deve impiegare molte forze nella sua rigenerazione e finisce per indebolirsi, inoltre l’albero capitozzato è più facilmente esposto ai patogeni e quindi rischia di marcire e cedere.
Sarebbe il caso, vista la crescente consapevolezza nei cittadini del valore ambientale rappresentato dalla presenza di alberi e aree verdi, che si attivassero politiche atte a garantire una corretta e costante manutenzione del verde pubblico.
A oggi però la triste realtà è che sebbene siano noti i benefici offerti dall’albero urbano, come l’ombreggiamento, la mitigazione della temperatura e la purificazione dell’aria, raramente a un
espianto segue una nuova piantumazione .