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Editoriali

Turismo a Ugento: prepariamoci ad una nuova crisi del Gin Tonic

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turismo a ugento
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Si avvicina un’altra estate e mentre qualcuno guarda preoccupato alla presunta mancanza di personale, sono tante le strutture che hanno già aperto i battenti, in una stagione che si annuncia ancora una volta da tutto esaurito. Ugento potrebbe confermarsi la seconda meta per presenze in Puglia dopo Vieste. Ma quante persone conoscono Ugento?

…squilla il telefono….

R: pronto

C: Salve […] ma percepisco dal suo accento che lei ha origini del sud…

R: si esatto, vengo da Ugento

C: Ugento? Vicino Gallipoli?

una delle tante chiamate di quando lavoravo al nord

In realtà, come dimostrato anche da questa citazione, chi è rimasto fuori per un pò di tempo se ne era già accorto, ma ora ci sono anche dei dati ufficiali a testimoniarlo: Ugento, nonostante sia la seconda meta in Puglia, non risulta neanche tra le prime 10 mete cercate sui motori di ricerca. Un’incongruenza che ai più può sembrare banale, ma che racchiude un microcosmo ben conosciuto dagli addetti ai lavori e dagli operatori turistici.

Secondo il Summer Price Index 2022 del noto sito Holidù, infatti, certifica la classifica delle località più cercate nel 2022:

  1. GALLIPOLI
  2. OTRANTO
  3. OSTUNI
  4. TORRE DELL’ORSO
  5. PORTO CESAREO
  6. PESCOLUSE
  7. VIESTE
  8. MONOPOLI
  9. BARI
  10. LECCE

Sono queste dunque, numeri alla mano, le località più conosciute della Puglia. Un dato che deve far riflettere e che pone l’accento sull’esigenza di un’attenta politica turistica da parte del nostro comune, incentrata innanzitutto sulla promozione, fino ad ora appannaggio esclusivamente degli imprenditori più avveduti e delle strutture più esclusive del nostro territorio.

Non è un fattore da poco conto se si considera la qualità del turismo che Ugento ospita. Alla ridente località costiera sembra essersi sostituito un tranquillo dormitorio per chi vuole stare a due passi dalle località più rinomate, con la conseguenza di un’economia cittadina monca, nel quale il turista rappresenta una “perdita netta” in termini sia ambientali che economici.

Le case vacanze sono piene di ragazzini che non passeranno mai da nessuna attività di Ugento. Il loro programma è semplice: mare, super mercato, pre-serata a casa, e poi via verso Gallipoli, Leuca, Torre Suda, Pescoluse e altre località che solo vent’anni fa erano poco più che paesini di pescatori.

A questo punto sono obbligato a raccontare un aneddoto che non può che confermare questa testimonianza, in forma indiretta e forse anche un pò comica, mi riferisco a quella volta che ci fu la crisi del gin tonic.

Era Agosto scorso, e impegnati con amici nei preparativi dell’ennesimo compleanno estivo, ci recammo gaudenti come solo la calura di agosto sa renderci al supermercato. Non ne cercammo uno preciso, ci fermammo nel primo posto trovato, tanto quello che c’era da comprare era poco: degli “sgranocchi”, del ghiaccio, qualche bicchiere, del gin e della tonica. Questo spettava e noi e non ci mettemmo molto a realizzare parte della fregatura di quel compito che ci era stato assegnato.

Entrati nel supermercato ci avviamo verso il reparto bevande che notiamo particolarmente vuoto, uno va verso gli alcolici l’altro verso le bevande gasate. Era un super mercato in cui ero stato altre volte e cercavo la tonica come nei miei ricordi, ma non c’era. Caspita – mi sono detto- l’avranno spostata altrove, cerco le bottigliette. Ma niente neanche bottigliette. Così sento una mano appoggiarsi sulla mia spalla prima di ascoltare le parole che ci avrebbero aperto un mondo “Riccardo nu nc’è gin”

Come è possibile, proprio ora che stiamo pieni di turisti questi finiscono il gin e la tonica??? Non volevamo ancora crederci, ma il fatto che i bicchieri da cocktail fossero diventati come l’amuchina in pandemia ci rendeva tutto più chiaro. Andammo nel secondo, poi nel terzo, nel quarto e nel quinto supermercato prima di arrenderci all’amara verità: a Ugento era finito il gin tonic.

L’identikit dell’alcolista anonimo era sempre quello: abbronzato, in camicia e costume indossava improbabili chianelli. Non stanziale, di solito usa muoversi in branco; è caratterizzato dalla fila alla cassa che riesce a formare dietro di sé, nel lungo rito del “conteggio degli spiccioli” per verificare che il conto sia diviso al centesimo tra i fortunati bevitori.

Ed è così che capimmo qual era la realtà. Ugento era invasa da un’orda di ragazzini stipati (sottolineando stipati) nelle case vacanze pronti a imbottirsi d’alcool per la serata in discoteca. Si proprio le tanto vituperate discoteche che sono così famose in questi giorni nel nostro paese. Un dato che dimostra solo una cosa: Ugento sta perdendo milioni di euro ogni ora che passa. Sono i milioni di euro che circolano intorno alle discoteche Gallipoline, i milioni euro fatturati dai lidi di Salve, i milioni di euro incassati dai localini di Leuca. E giù tutti a ringraziarci per una politica che arricchisce, ancora una volta, qualcun altro.

Allora prepariamoci ad un’altra stagione, con un consiglio ai bevitori: non fatevi trovare impreparati, fate scorte!

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Videomaker, Fotografo, Giornalista ed esperto di marketing digitale. Tutto questo dopo aver vissuto dieci anni a Bologna ed esser tornato in Salento. Oggi dirigo la redazione di Ozanews, la comunicazione di Ugento Calcio e le iniziative di Officine Multimediali ETS mentre continuo a lavorare per i miei clienti storici.

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