Ambiente e Territorio
Salvamare è legge!
Per la nostra comunità e il nostro amato territorio, l’approvazione della “Legge Salvamare” è un
deciso passo in avanti per il nostro mare, per il futuro dell’uomo sul Pianeta e per il recupero dei
rifiuti in mare e nelle acque interne, senza dimenticare la promozione dell’economia circolare.
Disponiamo ora di uno strumento efficace e concreto, richiestoci anche dall’Unione europea, che
consentirà ai pescatori di portare a terra la plastica recuperata con le reti invece di
riversarla/abbandonarla in mare.
La legge, inoltre, prevede l’installazione di sistemi di raccolta alla foce dei fiumi per intercettare la
plastica prima che arrivi in mare e si occupa anche di dissalatori, educazione, campagne di pulizia,
Posidonia oceanica e tanto altro.
Prescindendo dagli aspetti meramente tecnici, ciò che più appare opportuno evidenziare, il che ha
una connessione diretta con la il lavoro che abbiamo davanti a seguito del conferimento della
prestigiosa bandiera blu al Comune di Ugento, interessa rispettivamente: le campagne di pulizia; le
campagne di sensibilizzazione e l’educazione ambientale nelle scuole.
Vengono promosse campagne di pulizia da parte di enti gestori delle aree protette, associazioni
ambientaliste, associazioni dei pescatori, cooperative e imprese di pesca, nonché i loro consorzi,
le associazioni di pescatori sportive e ricreative, le associazioni sportive di subacquei e diportisti, le
associazioni di categoria, i centri di immersione e di addestramento subacqueo nonché i gestori
degli stabilimenti balneari. Sono altresì soggetti promotori gli enti del Terzo settore, le
organizzazioni non lucrative di utilità sociale, le associazioni di promozione sociale, le fondazioni e
le associazioni con finalità di promozione, tutela e salvaguardia dei beni naturali e ambientali e gli
altri soggetti individuati dall’autorità competente. Gli enti gestori delle aree protette possono altresì
realizzare, anche di concerto con gli organismi rappresentativi degli imprenditori ittici, iniziative di
comunicazione pubblica e di educazione ambientale per la promozione delle campagne di pulizia.
Con le campagne di sensibilizzazione il legislatore si è posto l’obiettivo di dare adeguata
informazione ai pescatori e agli operatori del settore circa le modalità di conferimento dei rifiuti
accidentalmente pescati o volontariamente raccolti. Sono previste adeguate forme di pubblicità e
sensibilizzazione a cura delle Autorità di sistema portuale o a cura dei comuni territorialmente
competenti nell’ambito della gestione dei rifiuti urbani.
Per ultimo, vi è l’educazione ambientale nelle scuole, per la quale il Ministero dell’istruzione
promuove, nelle scuole di ogni ordine e grado, la realizzazione di attività volte a rendere gli alunni
consapevoli dell’importanza della conservazione dell’ambiente e, in particolare, del mare e delle
acque interne, nonché delle corrette modalità di conferimento dei rifiuti, coordinando tali attività con
le misure e le iniziative previste, con riferimento alle tematiche ambientali. Nelle scuole sono inoltre
promosse le corrette pratiche di conferimento dei rifiuti e sul recupero e riuso dei beni e dei prodotti
a fine ciclo, anche con riferimento alla riduzione dell’utilizzo della plastica, e sui sistemi di riutilizzo.
La legge, individuando nel “comune territorialmente competente”, quindi il nostro Comune e
l’Amministrazione comunale, ha riconosciuto agli enti locali un ruolo di governance e di gestione
dei flussi di rifiuti con evidenti opportunità di dare attuazione ad azioni di coordinamento, di
coinvolgimento e partecipazione dei cittadini, delle Associazioni e di altri enti, pubblici e privati.
La “legge Salvamare” è quindi un’occasione per il nostro territorio di conseguire molteplici risultati
in termini di ecosostenibilità, miglioramento dei servizi ecosistemici e turistici e soprattutto di
rafforzamento di quell’identità territoriale e sociale tendenzialmente destinata ad essere depressa
da azioni politico – amministrative che talvolta non sono state convergenti.
Accanto agli strumenti normativi, deve esserci la forte volontà di sentirsi “protagonisti” della e nella
propria comunità di appartenenza.
Con un linguaggio più marinaresco si potrebbe dire che gli ugentini, i geminiani ed i residenti nelle
frazioni e marine devono remare tutti nella stessa direzione. Peraltro, siamo tutti sulla stessa barca
e dobbiamo impegnarci, ognuno secondo le proprie disponibilità e capacità, per far crescere il
territorio migliorando il presente e costruendo il futuro.
Per parafrasare Diego Fusaro il “futuro è nostro” è un colpo di frusta alla retorica della realtà come
situazione immutabile, all’abitudine di prenderne atto anziché costruirne una migliore. Ci può e ci
deve essere una società migliore.
Dobbiamo “tornare a pensare” per creare quelle condizioni per cui gli uomini, noi tutti quindi, si
riscoprano “appassionati ribelli in cerca di un futuro diverso e migliore”.
Infatti il “futuro è nostro”, ma dobbiamo vivere il presente spendendosi e sporcandosi le mani in
tutte le forme di impegno sociale. Ne vale la pena!