Connect with us

Editoriali

La tecnica dello struzzo e il Comune di Ugento

Published

on

la tecnica dello struzzo
CONDIVIDI SUBITO QUESTO ARTICOLO
TEMPO DI LETTURA 2 MinutI

Anche gli struzzi hanno una strategia per affrontare la vita e forse, considerando il fatto che sono sopravvissuti fino ad oggi, qualcuno potrebbe pensare non sia del tutto sbagliata.
La strategia dello struzzo non è quella di affrontare i problemi, ma quella di fuggire ai problemi. Acquiescenza a ogni costo. Se poi arriva il problema, esso cerca di evitarlo fuggendo, e quando non ce la fa più, mette la testa sotto la sabbia per non vedere e non affrontarlo, sperando che il suo problema si risolva da solo. Questo atteggiamento non può far altro che aggravare la situazione portandola all’esasperazione.
Una metafora, quella della tecnica dello struzzo, che sembra calzare a pennello sulla realtà che ci stiamo trovando ad affrontare con la pubblicazione di questo mensile. Ogni giorno usciamo di casa vedendo cose che in realtà non dovrebbero esserci ma alle quali siamo ormai assuefatti: la sporcizia sui marciapiedi, le deiezioni dei cani, le erbacce lungo le strade, i cumuli di spazzatura nelle campagne, i parcheggi selvaggi in spiaggia sono fenomeni che dovrebbero attenere alla sfera del malcostume, ma che da noi sembrano sfociare quasi nel folklore. Così succede che il piromane diventa “u pecuraru ca pareddhu a fa manciare e pecure”, o lo sporcaccione che improvvisamente si ritrova ad essere vittima di questo sistema che vuole impedirgli di esercitare il suo sacrosanto diritto di sporcare a casa sua.
Invece, come ormai sempre in più sanno, il futuro che ci troviamo ad affrontare dovrà passare obbligatoriamente dal cambio dei nostri paradigmi mentali e culturali, iniziando dalle figure apicali della nostra comunità. Non è possibile pensare di continuare ad adottare la tecnica dello struzzo in un mondo che va a mille all’ora e che non rimane certo lì ad aspettarti. L’esempio più calzante di tutto ciò sono le marine che si trovano intorno a Torre San Giovanni: Torre suda da un lato, Torre Pali/ Pescoluse dall’altro. Pensate a cosa fossero queste marine solo 30 anni fa. Sconosciuti borghi di mare in cui si trovavano casette diroccate quasi regalate. Guardate queste marine invece oggi: Torre Suda è diventato un centro pulsante della movida di un intera zona, mentre Torre Vado e Pescoluse hanno addirittura accresciuto il loro appeal a livello internazionale, con le pubblicazioni su riviste straniere che continuano a moltiplicarsi. E Ugento in tutto questo? Saremmo molto felici di sentircelo spiegare dal sindaco ma purtroppo la tecnica dello struzzo sembra, ad Ugento, non passare mai di moda.

Pubblicità
gipi service nuovo sito
Azzurra torre san giovanni

Videomaker, Fotografo, Giornalista ed esperto di marketing digitale. Tutto questo dopo aver vissuto dieci anni a Bologna ed esser tornato in Salento. Oggi dirigo la redazione di Ozanews, la comunicazione di Ugento Calcio e le iniziative di Officine Multimediali ETS mentre continuo a lavorare per i miei clienti storici.

Continue Reading
Click to comment

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *