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Ambiente e Territorio

Se trasbordo il percolato non inquino

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Se trasbordo il percolato non inquino
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Fermo restando il pieno rispetto per il lavoro dell’Autorità giudiziaria e degli organi inquirenti nonché il pieno riconoscimento di ogni garanzia e diritto di difesa, appaiono tuttavia singolari i contenuti della nota del legale che per conto dell’Azienda che gestisce il servizio di igiene urbana nel nostro comune, ha provveduto ad illustrare la propria versione in merito allo sversamento di percolato nei campi accertato dalla polizia provinciale nelle campagne di Ugento.

Sul piano tecnico occorre dissentire dalle affermazioni in quanto se è vero che per ragioni tecniche, economiche e/o ambientali il d. lgs 152/’06 (ex art. 193, comma 12) disciplina l’istituto del trasbordo nell’ambito della più ampia gestione dei rifiuti, e che lo stesso per le soste tecniche non è da considerarsi stoccaggio, non c’è alcun dubbio sull’essenzialità che lo stesso, specie se trattasti di rifiuti urbani di tipo “organico” che quindi producono enormi quantità di percolato, avvenga nel pieno rispetto della disciplina ambientale e nel rispetto di specifici requisiti all’uopo previsti. Se in casa traferisco il mio rifiuto organico da un contenitore più piccolo ad una più grande, rilevando il deposito di sostanza liquida, va da sé che farò attenzione a non riversarlo accidentalmente o direttamente per terra, sul pavimento o sul terreno.

Il trasbordo di rifiuti è giustificato allorquando vi siano due condizioni ovvero esigenze di trasporto e limite massimo temporale di quarantotto ore. Tali requisiti devono essere rispettati congiuntamente e dunque non sono alternativi.

In applicazione del principio per cui chi invoca un regime differenziato e di favore, il trasportatore ha l’obbligo di fornire la prova delle circostanze in base alle quali gli organi di controllo possano accertare che la sosta è effettivamente fondata su queste esigenze ed ha rispettato i richiamati limiti temporali. Esistono differenze tra il trasbordo totale: possibile “per concrete esigenze operative o imprevisti tecnici”; un trasporto di rifiuti che venga effettuato dallo stesso trasportatore con veicoli diversi o da trasportatori diversi, come sembrerebbe per il caso in questione.

Il trasbordo totale di un carico di rifiuti consiste nell’operazione in virtù della quale il viaggio di tutto il carico prosegue con mezzi diversi da quelli che hanno effettuato la raccolta, di proprietà dello stesso trasportatore ovvero con mezzi di trasportatori diversi. Nelle “concrete esigenze operative” rientrano le esigenze di ottimizzazione dei carichi e diminuzione dei viaggi, con ricadute positive in termini di impatto ambientale (es. contenimento, a seguito della riduzione dei viaggi, delle emissioni in atmosfera provocate dai mezzi impiegati per il trasporto); nelle comprovabili esigenze di trasporto non rientra l’attesa che il mezzo si riempia. Autorevole dottrina evidenzia che le esigenze di trasporto sono distinte dalle esigenze “economiche”, che suggeriscono di proseguire nella raccolta di rifiuti fino a quando il mezzo non si sarà riempito. Le prime dovrebbero comunque fare riferimento non a necessità dell’impresa di trasporto, bensì a quelle “materiali” del trasporto stesso (es. l’impianto di destino è chiuso).

Ed il trasbordo parziale: possibile in caso di trasbordo parziale del carico su mezzo diverso effettuato per motivi eccezionali. Si tratta evidentemente di un’ipotesi eccezionale e non prevedibile, in relazione alla quale nel nuovo formulario di identificazione di rifiuti il trasportatore dovrà indicare, nello spazio riservato al produttore/detentore, la propria ragione sociale e, nello spazio per le annotazioni, il motivo del trasbordo, il codice alfanumerico del primo formulario e il nominativo del produttore di origine. Il formulario è il documento che garantisce la tracciabilità del rifiuti e accompagna il rifiuto dalla sua produzione al suo smaltimento e/o recupero.

Una circolare ministeriale prevede che, oltre a distinguersi per il quantitativo di rifiuti effettivamente trasbordato, i due trasbordi, totale e parziale, devono giustificarsi per le diverse motivazioni che possono dare vita al trasbordo. Nel trasbordo totale, infatti, occorrerà la sussistenza di “concrete esigenze operative” o “imprevisti tecnici”, mentre nel caso di trasbordo parziale dovranno ricorrere “motivi eccezionali”.

La sentenza richiamata vale a confermare che il trasbordo è svincolato dal concetto di eccezionalità, nel senso che è consentito a prescindere dal verificarsi di “motivi eccezionali”. Aspetto ben noto agli addetti ai lavori ma che non attiene alla questione dello sversamento illecito di percolato. In effetti, se è possibile il trasbordo dei rifiuti, perché normato dalla legislazione, ciò che non è possibile fare è smaltirlo in terreni o in aree non destinate a tale tipo di attività, dovendo il percolato essere conferito presso specifici impianti di trattamento. Ciò che la polizia provinciale avrebbe contestato non è l’effettuazione del trasbordo in sé, che si ribadisce essere possibile e previsto dalle norme, ma piuttosto lo smaltimento tramite riversamento sui terreni, che peraltro sono risultati impregnati di tale sostanza. A dimostrazione di una condotta che, stando a quanto dichiarato dagli inquirenti, veniva perpetrato da diverso tempo sul territorio ugentino.

Occorre ancora osservare che il trasbordo è operazione diversa dalla trasferenza. Sia nel caso delle stazioni di trasbordo che dei siti di trasferenza, vengono convogliati i rifiuti indifferenziati, non suddivisi quindi fra secco, umido, plastica e vetro da inviare successivamente al trattamento per la selezione e il recupero della frazione secca o di quella umida. La differenza tra trasbordo e trasferenza consiste nel fatto che in caso di trasbordo i rifiuti non toccano terra ma passano da una macchina, quella che ha raccolto i rifiuti, in genere più piccola e agile nelle vie cittadine, a un’altra più grande che dovrà portarli negli impianti; nel secondo invece l’immondizia viene ‘parcheggiata’ in attesa di essere caricata sui mezzi per la destinazione finale. Le foto pubblicate dimostrano chiaramente quel che succede, invece, nel nostro comune.

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