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Questione Ecotassa. Ugentini battete un colpo

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Non sono in molti a sapere che con i recenti provvedimenti adottati dalla Regione Puglia, ogni ugentino sarà chiamato a sborsare dalle proprie tasche 30,98 euro per ogni tonnellata di rifiuto conferito in discarica. Al tributo base di euro 25,82 è stato aggiunto il 20% (euro 5,164) per non aver raggiunto l’obiettivo del 65% di raccolta differenziata. Con la D.G.R. n. 718 del 19.05.2020 la Giunta Regionale ha adottato le linee guida per la determinazione del tributo speciale per il deposito in discarica e in impianti di incenerimento senza recupero energetico dei rifiuti solidi urbani. Come si è arrivati a determinare una tale cifra per l’anno 2022? Intanto l’ARPA provvede alla validazione delle percentuali di RD raggiunte dai Comuni. Da una verifica sul sito dell’Osservatorio Regionale sui rifiuti se per l’anno 2021 per il nostro comune risulta una raccolta differenziata del 62,44%, ma non sono stati comunicati i dati relativi all’ultimo trimestre per cui il dato è certamente falsato o in eccesso o in difetto; per il corrente anno non vi è alcun dato, a dimostrazione della potenziale inadempienza dell’Ente, sul quale, così come sugli altri comuni, ricade l’obbligo di comunicare i dati sulla raccolta della propria “spazzatura”. La domanda nasce spontanea ovvero su quali dati l’ARPA avrebbe espresso la propria validazione? L’ AGER – Agenzia territoriale della Regione Puglia per il servizio di gestione dei rifiuti successivamente trasmette alla Sezione Ciclo Rifiuti e Bonifiche l’attestazione relativa allo stato corrente dell’impiantistica in esercizio sul territorio regionale (l’impianto di Ugento tratta il rifiuto indifferenziato in assetto di “biostabilizzatore”) e dei Comuni che conferiscono i propri rifiuti urbani presso la suddetta impiantistica. La Sezione Ciclo Rifiuti e Bonifiche determina il tributo speciale per il deposito in discarica e in impianti di incenerimento senza recupero energetico dei rifiuti solidi, sulla base della documentazione ricevuta dall’ARPA Puglia e dall’AGER. Sulla base di quanto stabilito dalla legislazione nazionale e disciplinato dalla Regione Puglia, avendo il nostro Comune raggiunto una percentuale di raccolta differenziata inferiore al 65%, attualmente attestata e certificata al 56,10% dagli Organi prepositi (ARPA), ecco che ogni tonnellata di rifiuto smaltito in discarica costerà 30 euro rispetto ai 18,07 euro che pagheranno Taurisano ed Acquarica – Presicce che hanno registrato una percentuale di raccolta differenziata rispettivamente del 65,13% e del 65,01% e quindi una riduzione del 30 % del tributo base. Ma che cos’è l’ecotassa e perché viene o deve essere pagata dai cittadini? E’ stata introdotta dall’art. 3, comma 24 e ss. della Legge n. 549/1995. E’ un tributo speciale istituito per il deposito in discarica dei rifiuti solidi al fine di favorire la minore produzione di rifiuti e il recupero dagli stessi di materia prima e di energia. In buona sostanza, tenuto presente che è stata individuata già dall’Unione Europea (art. 4 della Direttiva 2008/98/CE) una gerarchia nella gestione dei rifiuti, che stabilisce l'ordine di priorità delle azioni nei processi della stessa gestione dei rifiuti, tutti, cittadini e Pubblica Amministrazione hanno l’obbligo di seguire i seguenti passaggi: prevenzione (riduzione), preparazione per il riutilizzo (riutilizzo), riciclaggio, recupero (incluso il recupero per fini energetici), intendendosi la realizzazione dei termovalorizzatori che sono cosa tecnicamente ben diversa dagli inceneritori, smaltimento. La stessa direttiva pone come ultima operazione proprio lo smaltimento che dovrà essere fatta qualora non siano possibili le precedenti inclusa l'operazione di recupero ai fini energetici (termovalorizzazione). Le direttive europee hanno introdotto i principi del pacchetto sull'economia circolare. La nuova normativa introduce l'obbligo di raccolta differenziata anche dei rifiuti tessili, dei rifiuti pericolosi e dei rifiuti organici. Le 4R devono essere i principi cardine di ogni contratto e capitolato di appalto del servizio di igiene ambientale: riduzione, riutilizzo, riciclaggio, recupero. La riduzione comprende tutte le azioni volte ad evitare che i rifiuti siano prodotti. Alcuni esempi sono: la riduzione degli spessori di un contenitore, minimizzazione degli imballaggi, scelta di tipologie di imballaggi facilmente riciclabili azioni che iniziano con la progettazione dei beni. Il riutilizzo comprende tutte le azioni in cui il bene o le componenti del bene sono riutilizzate per lo stesso scopo per cui erano nate. Alcuni esempi sono il riutilizzo di abiti di un bambino cresciuto per il fratello minore, l'utilizzo infinito dei contenitori del vuoto a rendere, il riutilizzo di componenti elettroniche derivanti da smontaggio di un bene non riparabile in altri beni. Il riciclaggio consiste nel recupero di un materiale per riutilizzarlo dopo averlo lavorato e trasformato facendolo diventare materia prima seconda. Esempi di questa azione sono il riciclo degli scarti di lavorazione, il classico riciclo dei materiali raccolti con la raccolta differenziata, l'uso di segatura e scarti di lavorazione delle segherie per produrre pellet da usare come lettiere per animali o pannelli di legno. Infine il recupero comprende le azioni il cui principale risultato sia di permettere ai rifiuti di sostituire altri materiali vergini e svolgere un ruolo utile. Alcuni esempi sono la rigenerazione o altri impieghi degli olii, l'utilizzo dei materiali come combustibile, le lavorazioni di rifiuti da costruzione e demolizione per trasformarli in altri materiali (es. come sottofondi stradali o di sentieri). Noi cittadini siamo gli attori principali nella filiera della raccolta differenziata. Dalle nostre azioni dipende sia la riduzione alla fonte dei rifiuti che la qualità dei materiali differenziati raccolti e quindi un loro facile ed economico avvio alle procedure di riciclo. Gli ugentini devono essere i veri protagonisti della gestione dei rifiuti, sia nella prevenzione, sia soprattutto nell’esercitare il diritto a controllare e pretendere che i propri soldi non vengano sperperati. Specie in questo tempo di vacche magre.
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Non sono in molti a sapere che con i recenti provvedimenti adottati dalla Regione Puglia, ogni ugentino sarà chiamato a sborsare dalle proprie tasche 30,98 euro per ogni tonnellata di rifiuto conferito in discarica. Al tributo base di euro 25,82 è stato aggiunto il 20% (euro 5,164) per non aver raggiunto l’obiettivo del 65% di raccolta differenziata. 

Con la D.G.R. n. 718 del 19.05.2020 la Giunta Regionale ha adottato le linee guida per la determinazione del tributo speciale per il deposito in discarica e in impianti di incenerimento senza recupero energetico dei rifiuti solidi urbani. 

Come si è arrivati a determinare una tale cifra per l’anno 2022?

Intanto l’ARPA provvede alla validazione delle percentuali di RD raggiunte dai Comuni. Da una verifica sul sito dell’Osservatorio Regionale sui rifiuti se per l’anno 2021 per il nostro comune risulta una raccolta differenziata del 62,44%, ma non sono stati comunicati i dati relativi all’ultimo trimestre per cui il dato è certamente falsato o in eccesso o in difetto; per il corrente anno non vi è alcun dato, a dimostrazione della potenziale inadempienza dell’Ente, sul quale, così come sugli altri comuni, ricade l’obbligo di comunicare i dati sulla raccolta della propria “spazzatura”. La domanda nasce spontanea ovvero su quali dati l’ARPA avrebbe espresso la propria validazione? 

L’ AGER – Agenzia territoriale della Regione Puglia per il servizio di gestione dei rifiuti successivamente trasmette alla Sezione Ciclo Rifiuti e Bonifiche l’attestazione relativa allo stato corrente dell’impiantistica in esercizio sul territorio regionale (l’impianto di Ugento tratta il rifiuto indifferenziato in assetto di “biostabilizzatore”) e dei Comuni che conferiscono i propri rifiuti urbani presso la suddetta impiantistica.

La Sezione Ciclo Rifiuti e Bonifiche determina il tributo speciale per il deposito in discarica e in impianti di incenerimento senza recupero energetico dei rifiuti solidi, sulla base della documentazione ricevuta dall’ARPA Puglia e dall’AGER.

Sulla base di quanto stabilito dalla legislazione nazionale e disciplinato dalla Regione Puglia, avendo il nostro Comune raggiunto una percentuale di raccolta differenziata inferiore al 65%, attualmente attestata e certificata al 56,10% dagli Organi prepositi (ARPA), ecco che ogni tonnellata di rifiuto smaltito in discarica costerà 30 euro rispetto ai 18,07 euro che pagheranno Taurisano ed Acquarica – Presicce che hanno registrato una percentuale di raccolta differenziata rispettivamente del 65,13% e del 65,01% e quindi una riduzione del 30 % del tributo base.

Ma che cos’è l’ecotassa e perché viene o deve essere pagata dai cittadini?

E’ stata introdotta dall’art. 3, comma 24 e ss. della Legge n. 549/1995. E’ un tributo speciale istituito per il deposito in discarica dei rifiuti solidi al fine di favorire la minore produzione di rifiuti e il recupero dagli stessi di materia prima e di energia. In buona sostanza, tenuto presente che è stata individuata già dall’Unione Europea (art. 4 della Direttiva 2008/98/CE) una gerarchia nella gestione dei rifiuti, che stabilisce l’ordine di priorità delle azioni nei processi della stessa gestione dei rifiuti, tutti, cittadini e Pubblica Amministrazione hanno l’obbligo di seguire i seguenti passaggi: prevenzione (riduzione), preparazione per il riutilizzo (riutilizzo), riciclaggio, recupero (incluso il recupero per fini energetici), intendendosi la realizzazione dei termovalorizzatori che sono cosa tecnicamente ben diversa dagli inceneritori, smaltimento. La stessa direttiva pone come ultima operazione proprio lo smaltimento che dovrà essere fatta qualora non siano possibili le precedenti inclusa l’operazione di recupero ai fini energetici (termovalorizzazione).

Le direttive europee hanno introdotto i principi del pacchetto sull’economia circolare. La nuova normativa introduce l’obbligo di raccolta differenziata anche dei rifiuti tessili, dei rifiuti pericolosi e dei rifiuti organici. Le 4R devono essere i principi cardine di ogni contratto e capitolato di appalto del servizio di igiene ambientale: riduzione, riutilizzo, riciclaggio, recupero. La riduzione comprende tutte le azioni volte ad evitare che i rifiuti siano prodotti. Alcuni esempi sono: la riduzione degli spessori di un contenitore, minimizzazione degli imballaggi, scelta di tipologie di imballaggi facilmente riciclabili azioni che iniziano con la progettazione dei beni. Il riutilizzo comprende tutte le azioni in cui il bene o le componenti del bene sono riutilizzate per lo stesso scopo per cui erano nate. Alcuni esempi sono il riutilizzo di abiti di un bambino cresciuto per il fratello minore, l’utilizzo infinito dei contenitori del vuoto a rendere, il riutilizzo di componenti elettroniche derivanti da smontaggio di un bene non riparabile in altri beni. Il riciclaggio consiste nel recupero di un materiale per riutilizzarlo dopo averlo lavorato e trasformato facendolo diventare materia prima seconda. Esempi di questa azione sono il riciclo degli scarti di lavorazione, il classico riciclo dei materiali raccolti con la raccolta differenziata, l’uso di segatura e scarti di lavorazione delle segherie per produrre pellet da usare come lettiere per animali o pannelli di legno. Infine il recupero comprende le azioni il cui principale risultato sia di permettere ai rifiuti di sostituire altri materiali vergini e svolgere un ruolo utile. Alcuni esempi sono la rigenerazione o altri impieghi degli olii, l’utilizzo dei materiali come combustibile, le lavorazioni di rifiuti da costruzione e demolizione per trasformarli in altri materiali (es. come sottofondi stradali o di sentieri). 

Noi cittadini siamo gli attori principali nella filiera della raccolta differenziata. Dalle nostre azioni dipende sia la riduzione alla fonte dei rifiuti che la qualità dei materiali differenziati raccolti e quindi un loro facile ed economico avvio alle procedure di riciclo. Gli ugentini devono essere i veri protagonisti della gestione dei rifiuti, sia nella prevenzione, sia soprattutto nell’esercitare il diritto a controllare e pretendere che i propri soldi non vengano sperperati. Specie in questo tempo di vacche magre.

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