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Il caro energia spegne gli impianti di riciclo. L’emergenza rifiuti potrebbe peggiorare

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gli impianti di riciclaggio stanno chiudendo
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Apparso pochi giorni fa un comunicato stampa della ditta Polieco, che si fa portavoce di tutte le aziende del settore:

Costretti a chiudere per l’aumento dei costi energetici. Se fino a qualche mese fa lo stop degli impianti di riciclo era solo un’ipotesi da scongiurare, oggi il rischio della chiusura è imminente.

Alcune fra le più grandi imprese del settore del trattamento dei rifiuti hanno già annunciato la sospensione delle proprie attività per l’impossibilità di sostenere i costi in rialzo dell’energia.

“Purtroppo nostre imprese storiche che da sempre sono un punto di riferimento in varie regioni d’Italia hanno annunciato che a partire dai prossimi giorni non accoglieranno in ingresso neanche più un chilo di rifiuto da trattare”: a parlare è la direttrice del Consorzio nazionale dei rifiuti dei beni in polietilene Polieco, Claudia Salvestrini, esprimendo preoccupazione perché “l’interruzione del ciclo produttivo, reso non più sostenibile dall’aumento esponenziale dei costi energetici, rischia di determinare non solo un danno in termini economici ed occupazionali, ma anche ambientali con un duro colpo all’economia circolare”.

Il consorzio Polieco, facendosi portavoce delle aziende in crisi, si appella ai ministeri dello Sviluppo economico e della Transizione ecologica affinché possano essere adottate misure urgenti per garantire la continuità produttiva della filiera del riciclo ed evitare che sia i produttori che i raccoglitori si ritrovino dinanzi all’inibizione dei luoghi di conferimento dei rifiuti.

Le imprese del riciclo, che sono altamente energivore, hanno già sostenuto nei mesi scorsi aumenti notevoli ma nelle ultime settimane il rialzo è stato tale da rendere non più sostenibile il ciclo produttivo, con la conseguenza che per molte realtà aziendali non sarà più possibile immettere sul mercato prodotti provenienti dalla valorizzazione dei rifiuti senza andare in perdita.

Già mesi fa il Polieco aveva fatto appello alle istituzioni affinché si attuassero politiche a sostegno delle imprese per i primi segnali preoccupanti arrivati dal mondo del riciclo e oggi la prospettiva della chiusura, con tonnellate di rifiuti che non avranno più una destinazione certa, richiama alla necessità di provvedimenti immediati a tutela del riciclo meccanico, che rappresenta una soluzione solida e concreta per la vera transizione ecologica.

Per essere al fianco delle imprese, il Polieco ha recentemente siglato un accordo di collaborazione con la Federazione nazionale delle Esco (Federesco) per mettere a disposizione delle associate concreti strumenti di sostegno.

Con la rete delle Esco, il Consorzio darà il via ad un percorso di supporto nella pianificazione e realizzazione di nuovi interventi di efficienza energetica nonché di quelli già progettati e avviati.

il testo del comunicato

Una situazione che potrebbe innescare l’esplosione di diversi casi critici sparsi in giro per tutta Italia, soprattutto nel sud Italia, che soffre di un deficit infrastrutturale che dura ormai da decenni.

Il rincaro dei costi energetici potrebbe per questo portare rapidamente alla saturazione di tutti i siti di stoccaggio delle materie prime differenziate, bloccando di fatto il conferimento di alcuni materiali. Una situazione annunciata e difronte al quale i comuni devono iniziare ad attrezzarsi, per poter mettere punto piani transitori ed emergenziali che possano permettere ola gestione di questa fase transitoria.

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