Ambiente e Territorio
I tartufi di Ugento scovati da Luca Franza
La passione di Luca Franza che assieme alla piccola Maya hanno scoperto un’altra ricchezza di un territorio che non finisce mai di regalarci sorprese. Da tempo ormai Luca ha constatato come a Ugento siano presenti due tipi di pregiatissimo tartufo, precisamente il nero ,scorzone estivo, ma conosciuto come tuber estivum vittadin e il bianchetto che viene chiamato tuber borchi vittadin, o marzuolo.
Può sembrare una novità per tanti eppure anche nel nostro territorio è possibile, dunque, scovare questi pregiatissimi tuberi che possono costare anche diverse migliaia di euro come il caso del record stabilito da un Tartufo D’Alba venduto alla cifra monstre di 184mila euro.
Contrariamento a quanto si è portati a pensare il tartufo è sempre stato presente nella penisola salentina, e se ne hanno notizie fin dall’epoca medioevale. La deforestazione avvenuta tra otto e novecento ha portato alla perdita di grandi parti dell’habitat naturale del tartufo, che comunque resiste in piccole zone umide e forestate, come il Parco Litorale di Ugento. L’uso nella cucina salentina è stato riscoperto da poco, con diversi chef del territorio impegnati nel recupero di questo ingrediente che da oggi possiamo considerare nostrano.