Attualità
Tra proposte e polemiche cerchiamo un compromesso per la nave
Da poco pubblicato sul Quotidiano di Puglia un’articolo a firma Pierangelo Tempesta in cui l’ex consigliere comunale di Ugento Angelo Minenna esprime il suo punto di vista sulla valorizzazione della ormai celeberrima nave fantasma di torre San Giovanni.
In particolare Minenna avanza la proposta di sfruttare il relitto trasformandolo in un’attrazione turistica a favore del profilo “Instagrammabile” della marina ugentina:
Consolidarlo, valorizzarlo e renderlo popolare sui social per attirare ancora più visitatori a Torre San Giovanni. Questo favorirebbe la marina anche dal punto di vista commerciale. Ciò dovrebbe avvenire di concerto tra Comune, Demanio e Capitaneria di porto, a seguito di un progetto di recupero e valorizzazione, in modo tale da rendere il peschereccio elemento integrante del paesaggio costiero e sicura attrattiva sia per i salentini che ogni giorno dell’anno affollano questa nostra località costiera, sia per i numerosi turisti che scelgono Ugento e l’arco ionico come meta ideale per le loro vacanze
La proposta pubblicata sul Quotidiano
Una proposta che personalmente non mi trova contrario, ma che deve obbligatoriamente tener conto delle esigenze e dei gusti di tutti, che, almeno a giudicare dai commenti letti sui social, non sono così uniformi. Sono in tanti ad aver bollato come una sciocchezza questa proposta, giudicata inopportuna soprattutto dal punto di vista ambientale e paesaggistico.
Eppure Angelo Minenna non è certo il primo ad aver avanzato quella che si può giudicare una proposta propositiva: Anche 10 giorni fa, un altro ex consigliere comunale, Niko Giannuzzi, ha proposto una soluzione creativa per la nave di Torre San Giovanni.
Ma allora perché non tenere conto di questi interessantissimi spunti forniti dalla società civile?
Se la soluzione proposta da Angelo Minenna può far storcere il naso a qualcuno, perché allora non rimuovere il relitto e magari piazzarlo nella zona antistante il faro di Torre San Giovanni e inglobarlo nel prossimo museo del mare che dovrebbero nascere una volta completati i lavori di ristrutturazione di quest’opera? Una soluzione per tenere insieme le ragioni ambientali senza rinunciare ad un relitto che ha avuto comunque il merito di ravvivare la piatta e quasi assente vita pubblica del nostro paese.