Politica
Massimo Lecci come al bar, offese a mezzo stampa rivolte a Giulio Lisi
In seguito al pezzo apparso oggi su Il Quotidiano a firma di Pierangelo tempesta, non si sono fatte attendere le reazioni da parte di Giulio Lisi, che ha replicato alle affermazioni del sindaco de facto Massimo Lecci, che nel suo solito stile ha approfittato per affondare le offese nei confronti dei suoi detrattori, definiti ignoranti e invitati a vergognarsi per il sol fatto di aver sollevato un problema.
La verità oggettiva è che il progetto dell’eco centro per ora rimane bloccato ed il perché è lo stesso Lecci ad ammetterlo. Non esisterebbero più i tempi tecnici per poter finire un’opera nei tempi utili a poter godere dei finanziamenti per la sua realizzazione, con un’amministrazione comunale che deve leccarsi le ferite di una sconfitta pubblica senza però alzare bandiera bianca, meditando altre soluzioni economiche per arrivare alla costruzione dell’eco centro.
Un offesa che sembra essere rivolta principalmente a Giulio Lisi, che dalla propria pagina politica su Facebook ribatte:
Leggo sul Quotidiano di oggi le gratuite offese rivolte alla mia persona da parte del vice sindaco Lecci. La vergogna non può riguardare chi, nell’esercizio delle sue funzioni, rivolge critiche ad un’amministrazione bocciata dall’elettorato che l’ha collocata in posizione minoritaria rispetto ai gruppi di opposizione. Nessuno di noi, secondo i basilari canoni della buona educazione, ha mai espresso valutazioni che esulino dalla pura dialettica politica! È triste assistere alla mancanza di altre motivazioni a sostegno delle proprie ragioni se non quelle dell’attacco e dell’offesa ad personam! L’unico giudizio a cui si è esposto il vice sindaco è quello degli elettori e il risultato è stato assolutamente negativo dopo 25 anni di gestione! Altri consiglieri gli hanno anche ricordato che nessuno di noi dell’opposizione si è sottoposto a verifica delle sue competenze in materia amministrativa come sembra sia accaduto al vice sindaco che ha registrato anche qui un esito negativo. In conclusione, se il dialogo politico deve scivolare verso il basso non saremo noi a raccogliere le provocazioni. Il vice sindaco se ne faccia una ragione, perché noi continueremo a svolgere il nostro ruolo di proposta e di controllo nell’interesse di tutti i cittadini. E comprendiamo benissimo che una voce diversa (per fortuna) dalla sua possa infastidirlo perché non avvezzo al confronto!