Lavoro ed Economia
Quando lo stato è carogna: la storia di un esproprio bastardo
La storia dei coniugi Greco è una testimonianza di come i sogni di una vita possano essere distrutti dall’ingiustizia e dall’ottusità di una burocrazia ormai impazzita. Una coppia di emigranti, con una vita di sacrificio e duro lavoro, ha visto il loro investimento nella villetta a Torre San Giovanni minato da una serie di problemi e un’infinita sequenza di problemi, dispetti, boicottaggi e minacce.
Tutto ha avuto inizio nel 2016, quando i coniugi Greco acquistarono una villetta nella zona di Poseidone, lungo il canale. Decisero di effettuare dei lavori di ammodernamento e recinzione, ma anche di acquisire un altro terreno per avere un’entrata su via Contrada Muccuso. Sembrava una decisione innocua, ma ben presto scatenò una serie di controversie e vicende legali che avrebbero messo a dura prova la famiglia.
I conflitti con i vicini li costrinsero a ingenti spese per garantire la propria sicurezza. Dovettero affidarsi a un servizio di pattugliamento privato e installare numerose telecamere per proteggere la loro tenuta. Nel 2018, la situazione peggiorò quando si accorsero che qualcuno era entrato nella loro proprietà per effettuare dei lavori di carotaggio senza alcuna comunicazione o autorizzazione.
Decisi a proteggere i loro interessi, i coniugi Greco presentarono diverse denunce contro ignoti. Ma il vero colpo basso è arrivato nel 2020, al ricevimento dell’avviso di esproprio da parte dell’AQP (Acquedotto Pugliese) per la futura rete fognaria di Torre San Giovanni. Il giardino della loro villetta, dove avevano finalmente costruito il muro di cinta e il portone in ferro, sembrava essere destinato ad ospitare una stazione di pompaggio delle acque reflue, mettendo in pericolo il loro investimento e sacrificio.
In cerca di una soluzione, si rivolsero al consorzio di bonifica di Ugento e si consultarono con un ingegnere per individuare alternative ed altri terreni più idonei per la costruzione della stazione di spinta. Nonostante le loro richieste e la documentazione presentata, AQP e il Comune di Ugento ignorarono le loro osservazioni e avviarono l’iter per l’esproprio di una porzione di terreno di circa 159 metri quadri, più ulteriori 345metri per tre anni, senza mai fornire una risposta alle osservazioni presentate.
I coniugi Greco non si arresero e presentarono ricorso al TAR (Tribunale Amministrativo Regionale), ma purtroppo non ottennero giustizia. Anche il ricorso successivo al Consiglio di Stato è stato recentemente respinto, rendendo l’esproprio effettivo e lasciando loro poco tempo per abbandonare l’area.
La disperazione li porta così a contattare il sindaco Salvatore Chiga e il comandante Chiara Verter, che si recarono sul posto e scoprirono con sorpresa che non erano a conoscenza della situazione. Consegnato il carteggio che dimostrava l’iter della pratica, il sindaco e il comandante non hanno potuto far altro che prendere atto della situazione, esprimendo la loro solidarietà nei confronti di una famiglia che sta per subire un danno economico quantificabile nell’ordine dei 500mila euro, tra danni diretti e perdita di valore dell’immobile. A fronte di questo danno AQP propone un risarcimento di 1082 euro. Avete capito bene, non c’è nessun errore, 1082 euro a fronte di 500mila euro di danni.
Questa incredibile vicenda mette in luce l’importanza di avere rappresentati politici che difendono gli interessi dei propri cittadini, soprattutto quando si tratta di minare il sogno di una vita di persone oneste e lavoratrici. La solidarietà espressa dal sindaco dimostra che ci sono ancora persone disposte a lottare per la giustizia e il rispetto dei diritti dei cittadini, ma questo non basta se alle parole non conseguono i fatti. Ora, più che mai, è necessario vigilare sul corretto funzionamento delle istituzioni e garantire che situazioni come questa non si ripetano. I coniugi Greco, con il loro coraggio e determinazione, ci ricordano che l’unità e la lotta per i propri diritti sono fondamentali per costruire una società migliore.
Abbiamo per questo chiesto una dichiarazione su quanto avvenuto ai consiglieri di Minoranza Giulio Lisi e Ezio Garzia che, preannunciando la loro presenza venerdì al momento dello sgombero dell’area, hanno voluto far sapere il proprio punto di vista sulla faccenda:
Qualche mese fa sono stato contattato dalla signora Geltrude Greco, residente in Svizzera, proprietaria di una villetta a Torre San Giovanni. La signora mi prospettava una situazione riguardante la sua proprietà che mi è subito apparsa come il classico caso “del sopruso da iper-burocrazia “. In breve, la signora riferiva che dopo aver realizzato la villetta in seguito ad importanti sacrifici e dopo aver provveduto a realizzare una dispendiosa recinzione si è vista destinataria di un avviso di esproprio all’interno della sua proprietà dove si dovrà realizzare un impianto di spinta a servizio della rete fognaria. Ovviamente la signora si è immediatamente rivolta al Comune che, tuttavia, si è dichiarato incompetente ricadendo il provvedimento nella competenza dell’AQP. Dopo vani e disperati tentativi per salvaguardare la sua proprietà in via giudiziaria, soprattutto perché esistono alternative più indolori, la signora, di ritorno dalla Svizzera, trovava lavori già eseguiti nella sua proprietà debitamente chiusa e recintata con evidente violazione della legge. Ovviamente ho richiesto della documentazione a supporto dei fatti narrati ma dall’esame della stessa ho capito subito che la vicenda doveva essere approfondita da un legale esperto ed è questo che ho consigliato alla signora. Ora, mi chiedo e vi chiedo se è possibile che un’amministrazione sia completamente refrattaria a risolvere i problemi dei propri cittadini vittime di superficiali progetti che non tengono conto di possibili alternative. E le procedure farraginose e per niente trasparenti a chi giovano? Servono forse per fare la parte dell’ azzeccagarbugli per non dare la possibilità ai cittadini di mettere in campo efficaci difese? E comunque al di là del caso trattato che evidenzia una prevaricazione su soggetti deboli (perché in buona fede) una certezza ce l’ho…la trasparenza, la correttezza, la parità di trattamento e la disponibilità all’ascolto non appartengono a questa maggioranza!
l’opinione di Giulio Lisi
Dal punto di vista politico, aldilà della questione legale che mi vede coinvolto come avvocato di una delle parti e per cui non voglio entrare in merito, l’ente comunale per quanto di sua competenza avrebbe dovuto valutare meglio questa situazione, tutelando gli interessi di questi cittadini a cui si sta andando ad arrecare un grave danno quando poteva essere, a mio avviso, ampiamente evitato. Effettivamente non c’è l’esigenza di andare a costruire proprio in quel punto, distruggendo e deprezzando un bene privato che con tanti sacrifici e anni di lavoro all’estero è stato costruito. Le soluzioni sarebbero state tantissime, con la presenza di svariati terreni incolti proprio nelle vicinanze dell’area prescelta. Bisogna anche chiedersi come mai sia accaduto tutto questo e perché il comune non sia intervenuto nei confronti di AQP che risulta essere l’effettivo espropriante, ed anzi con deliberazione del consiglio comunale n 35 del 30.07.2021 è stato approvato il progetto definitivo dell’intervento denominato “P1489” implicante la localizzazione nell’area nell’area in questione dell’impianto di sollevamento . Praticamente si sta entrando in una casa fatta con tanti sacrifici invece di andare ad intaccare terreni agricoli .
Il punto di vista di Ezio Garzia
Una situazione grottesca, che non può che provocare un profondo senso di rabbia, che potrebbe anche sfociare nella cieca violenza. Perché è questa la strada che si costringe a intraprendere agli onesti cittadini che hanno solo la colpa di non avere un santo in paradiso. Ancora una volta la dimostrazione di quanto il potere a Ugento sia cieco di fronte alle esigenze dei cittadini comuni.
Noi dal canto nostro abbiamo deciso di sposare la causa dei coniugi Greco, delle brave persone a cui l’amministrazione pubblica ha rovinato la vita, con 3 anni di peripezie e mancato sonno fino ad oggi, giorno in cui potrebbe davvero finire tutto in malora. Ma non facciamo passi indietro e annunciamo anche la nostra presenza il prossimo venerdì a Torre San Giovanni in via Contrada Muccuso, alle 9.30 di mattina, per documentare tutto quello che avverrà, compreso l’atteggiamento delle forze dell’ordine che saranno chiamate ad intervenire. Un invito alla presenza che rivolgiamo a tutti, associazioni, partiti politici e privati cittadini, perchè quello che sta succedendo oggi a questi onesti cittadini potrebbe succedere domani ad ognuno di noi.