Ambiente e Territorio
Un inverno al buio per Ugento, ma è stato tutto inutile
Nel cuore della comunità di Ugento, un acceso dibattito ha preso piede sulla gestione della pubblica illuminazione, suscitando polemiche e dibattiti che hanno portato l’attenzione su questioni fondamentali di gestione municipale e responsabilità civica. Una riflessione critica su questo controverso tema diventa essenziale per comprendere a fondo le conseguenze di una decisione che ha sollevato dubbi e preoccupazioni in tutta la città, anche e soprattutto dopo il video strappalacrime pubblicato mesi fa dal sindaco di Ugento.
Nel recente post del consigliere comunale di minoranza Tiziano Esposito, emergono chiaramente le conseguenze negative derivanti dalla riduzione della pubblica illuminazione nel territorio di Ugento, una misura adottata inizialmente con l’intento di risparmiare fondi comunali. Tuttavia, la realtà sembra dipingere un quadro più complesso e meno favorevole di quanto inizialmente previsto.
La pubblica illuminazione rappresenta una componente essenziale per la sicurezza e il benessere dei cittadini, soprattutto in un momento storico segnato da sfide come la pandemia da Covid-19. La diminuzione dell’illuminazione pubblica ha generato disagi palpabili e ha aumentato il senso di insicurezza tra i residenti e i turisti, creando un ambiente poco accogliente e persino pericoloso.
La richiesta del consigliere Esposito di trasparenza e chiarezza in merito ai costi e ai risparmi derivanti dalla riduzione dell’illuminazione pubblica è una richiesta legittima, che mette in luce l’importanza della responsabilità e dell’accountability da parte delle istituzioni locali. Tuttavia, le sfide incontrate nel tentativo di ottenere informazioni e trasparenza da parte degli uffici comunali sollevano interrogativi sul processo decisionale e sulla gestione delle richieste dei rappresentanti eletti.
L’analisi delle fatture e dei costi svela un risparmio inferiore a quanto annunciato inizialmente, mentre l’importo speso per l’attuazione della misura di spegnimento e riaccensione delle luci pubbliche solleva ulteriori domande sulle priorità finanziarie del Comune. I costi operativi sostenuti dalle ditte incaricate per l’esecuzione dell’ordinanza evidenziano la complessità della questione e l’importanza di valutare a fondo le implicazioni finanziarie di decisioni simili.
Inoltre, l’assenza di rimborso da parte dello Stato per il rincaro dell’energia, in base proprio a questi ostentati risparmi, non fa che amplificare i dubbi sulla reale convenienza di tale misura, lasciando intendere che i sacrifici imposti alla comunità potrebbero essere stati vani e inutili.
È evidente che l’intera vicenda richieda una riflessione approfondita e un’analisi dettagliata delle decisioni amministrative adottate. È fondamentale che le istituzioni locali agiscano in modo trasparente e responsabile, garantendo il benessere e la sicurezza della comunità e cercando soluzioni sostenibili ed efficaci. Solo attraverso una gestione responsabile e consapevole, basata su dati verificabili e processi decisionali trasparenti, si potrà costruire un ambiente più sicuro e accogliente per tutti i cittadini di Ugento.
PUBBLICA ILLUMINAZIONE … CHI DIMENTICA E’ COMPLICE
Magari qualcuno sperava che tutto fosse finito nel dimenticatoio, ma trascorso un anno, da quando il Sindaco decise di ridurre la pubblica illuminazione sul territorio, oggi dobbiamo fare i conti (nel vero senso della parola) con una triste constatazione.
Inutile ricordare il disagio ed il forte senso di angoscia che molti cittadini e turisti si ritrovarono a dover subire, come se il recente periodo del Covid non fosse bastato.
Ma oggi voglio parlare di altro, perché sappiamo che noi Ugentini quando veniamo chiamati al senso del dovere e del sacrifico, in fondo, rispondiamo sempre presenti e così è stato. Ne sarà valsa la pena??
Allora oggi, proverò io a rispondervi a tale quesito, visto e considerato che dal mese di giugno ho chiesto e richiesto agli uffici tutta la documentazione necessaria che mostrasse sulla base di preventivi, determine e fatture, quanto realmente il “gioco” spegni e riaccendi fosse costato a noi cittadini.
Interrogazioni senza risposta, richiesta di incontri per trovare insieme possibili soluzioni del tutto ignorate, atti richiesti e mai ricevuti (chissà perché) nonostante i numerosi solleciti che poi mi hanno costretto a rivolgermi a S.E. il Prefetto per far valere il mio diritto di consigliere comunale.
Dalle fatture messe a confronto un risparmio c’è stato, ma anziché di circa 500.000, euro come annunciato dal sindaco alcuni mesi fa, è stato “solo” di 200.000 circa.
Ma secondo voi, le ditte incaricate per mettere in pratica l’ordinanza del Sindaco e quindi spegnere e riaccendere la pubblica illuminazione, hanno lavorato gratuitamente?
Ovviamente NO!!!
Parliamo di una spesa che si aggira intorno ai 150.000 e se a questi sommiamo anche i tanti risarcimenti danni riconosciuti ai cittadini dal comune per le cadute e sinistri causati dal buio, non sarei tanto sicuro che il sacrificio a cui è stata costretta un’intera comunità sia servito a qualcosa!
Se poi aggiungiamo che lo Stato riconosceva ai Comuni Italiani, per il rincaro dell’energia, dei contributi ed il Comune di Ugento non ha ricevuto nessun rimborso sulla base di questo “teorico” risparmio, allora l’intera imposizione subita dagli ugentini sa proprio di beffa!
Qualcuno avrebbe dovuto chiedere scusa ma anche in questo caso la colpa è stata totalmente riversata sugli uffici, chiamati poi a dover trovare le soluzioni.
Era doveroso fare “luce” su una vicenda che ha visto coinvolti tutti i cittadini di Ugento.
L’improvvisazione dei nostri Amministratori, ancora una volta, ha contribuito ad incupire ancora di più il nostro paese!
Alla prossima e buona visione!!!
il post di tiziano esposito