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Politica

Emergenza Sociale a Ugento: La Lotta per il Mantenimento del Centro Salute Mentale

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chiude il centro salute mentale di ugento
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Un dibattito cruciale sta prendendo forma, alimentato dalle preoccupazioni del consigliere comunale di minoranza Tiziano Esposito: la chiusura imminente del Centro Salute Mentale (CSM) di Ugento. Questo presidio, fondamentale per centinaia di famiglie alle prese con il disagio psichico, è al centro di una lotta per la sua permanenza.

Secondo le disposizioni aziendali, il destino del CSM di Ugento sembrava segnato fin dal 2023, con una graduale chiusura in corso che obbliga gli utenti a rivolgersi al CSM di Gagliano. Questo ha comportato un notevole disagio per gli utenti provenienti da territori come Racale, Ugento, Melissano ed Alliste. Già privati dei servizi del CSM di Ugento, gli abitanti di Acquarica e Presicce si sono visti accorpati al CSM di Gagliano, a sua volta minacciato di chiusura con la prospettiva di un ulteriore trasferimento a Tricase.

Il ruolo dei Centri Salute Mentale non si limita alla cura dei disturbi mentali gravi ma si estende anche a coloro che attraversano periodi temporanei di disagio mentale. Nel corso degli anni, il CSM di Ugento ha svolto un lavoro eccelso nell’assistenza, rappresentando un pilastro fondamentale nei diritti alla salute dei cittadini. La sua attività ha incluso interventi di prevenzione, collaborazioni istituzionali e supporto alle famiglie, alle associazioni e ad altri soggetti interessati.

Tuttavia, la carenza di personale e le scelte aziendali in atto hanno messo a rischio la continuità di questo servizio vitale. La prospettiva della sua chiusura mette in pericolo l’assistenza a una vasta comunità, costringendo i pazienti e le loro famiglie a fronteggiare difficoltà sempre maggiori, compreso il disagio sociale e l’accesso a servizi distanti chilometri.

La chiusura e il trasferimento del CSM di Ugento evidenziano una tendenza pericolosa al depotenziamento delle strutture di assistenza sanitaria, già duramente colpite da anni di tagli e ridimensionamenti. Privare il territorio di Ugento di un servizio così vitale rischia di indebolire ulteriormente l’intero sistema sanitario locale.

La mobilitazione per salvare il CSM di Ugento è cruciale. Le autorità locali e regionali devono unire le forze per garantire che questo presidio rimanga al suo posto. L’interesse primario è quello di fornire assistenza e prevenzione a coloro che ne hanno bisogno, ma anche di preservare l’integrità e la resilienza della comunità.

Il diritto alla salute è un principio fondamentale, soprattutto in tempi di crisi e isolamento sociale. Il mantenimento e il potenziamento dei servizi sanitari territoriali non sono solo necessari, ma urgenti. È tempo di investire nell’assistenza alla persona e nell’empowerment delle comunità, affinché nessuno resti indietro nell’accesso ai servizi essenziali per il benessere mentale e fisico.

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