Connect with us

Lavoro ed Economia

L’economia dei bandi: un gioco per pochi che diverte solo chi partecipa

Published

on

L'economia dei bandi un gioco per pochi che diverte solo chi partecipa
http://www.themassiveagym.it/
CONDIVIDI SUBITO QUESTO ARTICOLO
TEMPO DI LETTURA 2 MinutI

C’è una nuova attrazione nel circo della nostra comunità: l’economia dei bandi. Ma cos’è esattamente questa economia distorta e strampalata?

È un vortice di denaro e persone mosso più dal desiderio di spartirsi i finanziamenti pubblici che dalla volontà di realizzare progetti concreti e utili.

Immaginate un mondo dove i bisogni vengono creati appositamente per adattarsi ai bandi disponibili, anziché utilizzare i fondi disponibili per problemi di reale urgenza: questa è l’economia dei bandi. Una realtà distorta dove il vero scopo diventa mettere a finanziamento progetti effimeri solo per intascare denaro pubblico.

Il risultato di questo circo? Strutture abbandonate poco dopo la loro inaugurazione, pagate anch’esse con i soldi dei contribuenti. Ma anche corsi professionali per partecipanti già pensionati e dopolavoristi, o ancora i corsi per “presunti bambini a rischio devianza”, ma che di devianza poi non conoscono neanche il significato. Una ruota che gira e gira, arricchendo solo una piccola cerchia di privilegiati, mentre la ricchezza della nostra comunità viene depauperata.

Ma non è solo una questione di soldi. Questi progetti, spesso privi di merito reale, creano una concorrenza sleale per i professionisti onesti che ogni giorno lavorano duro, pagano le tasse e rispettano la legge. I giovani e le start-up legali sono schiacciati da una competizione distorta che non fa sconti a nessuno, se non agli amici degli amici. Non è un caso che ad emigrare siano le eccellenze del nostro territorio, con i soldi pubblici che finiscono quasi sempre a foraggiare la mediocrità in ogni sua forma. In questo senso le famosissime PISTE CICLABILI DI UGENTO, che verranno presto inaugurate e intitolate all’assessore che le ha così tanto volute e difese in consiglio comunale, sono la perfetta dimostrazione di questo discorso.

Ma non è solo questo. L’economia dei bandi porta allo spreco e all’accaparramento insensato di bandi e soldi pubblici che possono poi rivelarsi un’arma a doppio taglio nel tempo. Proprio come il caso del bando Sport e Periferia 2019, utilizzato dal comune di Ugento per la costruzione di un’opera già abbandonata e mai entrata davvero in funzione come il campo da padel, e per il quale ora il comune NON riceverà questo bando per completare i lavori del campo di calcio di Ugento, bisogno reale rimasto incompiuto fin dalla sua inaugurazione e con servizi primari che continuano a mancare e che ora sono diventati improcrastinabili di fronte ai risultati sportivi del miracolo Ugento Calcio

E non finisce qui. L’economia dei bandi alimenta anche gruppi d’interesse e associazioni che si aspettano un ritorno di favori durante le campagne elettorali (clamorosa in questo senso l’ultima campagna elettorale di Ugento, con un’associazione impegnata in un vero e proprio articolo di endorsement a mezzo stampa per l’attuale amministrazione comunale, con articolo a firma di chi, guarda caso, oggi gode dell’economia dei bandi). È un sistema che fa venire in mente il voto di scambio, una pratica discutibile che mina la fiducia nelle istituzioni e nella politica.

È ora di mettere fine a questo circo della follia. È tempo di trasparenza, responsabilità e di utilizzare i fondi pubblici in modo saggio ed equo soprattutto da parte del terzo settore. Solo così potremo ricostruire una comunità basata su valori genuini e sulla meritocrazia, anziché su giochi di potere e interesse personale.

Pubblicità
gipi service nuovo sito
Azzurra torre san giovanni

Videomaker, Fotografo, Giornalista ed esperto di marketing digitale. Tutto questo dopo aver vissuto dieci anni a Bologna ed esser tornato in Salento. Oggi dirigo la redazione di Ozanews, la comunicazione di Ugento Calcio e le iniziative di Officine Multimediali ETS mentre continuo a lavorare per i miei clienti storici.

Continue Reading