Ambiente e Territorio
Droni e intelligenza artificiale al servizio della sicurezza ambientale
Gallipoli è stata teatro di un’importante iniziativa formativa dal 5 all’8 agosto, presso la prestigiosa cornice de Le Sirenè Hotel, organizzata da Caroli Hotel in collaborazione con l’Aviazione Marittima Italiana, sotto la guida esperta di Orazio Frigino. L’evento ha rappresentato un’occasione unica per approfondire l’uso delle tecnologie di volo di ultima generazione, con un focus particolare sugli apparati ad ala fissa, segnando un momento cruciale di aggiornamento per gli operatori del settore.
Il programma formativo ha previsto quattro giorni intensi di lezioni e dimostrazioni pratiche, finalizzati a preparare i professionisti al cambiamento radicale che comporta l’adozione di un sistema di volo ad ala fissa. Questo tipo di apparato, infatti, richiede un adattamento significativo nelle abitudini di volo, differenziandosi notevolmente dai sistemi tradizionali. L’obiettivo è stato quello di fornire agli operatori tutte le competenze necessarie per utilizzare al meglio queste nuove tecnologie, sempre più rilevanti in contesti di sorveglianza e intervento ambientale.
Uno dei momenti più significativi della formazione è stata la presentazione del FIREHOUND 0, un drone ad ala fissa, a cura di Andrea Bezzo, titolare della Vector Robotics. Questo modello, frutto di una tecnologia avanzata, rappresenta una vera rivoluzione nel settore. Il FIREHOUND 0 è progettato per scovare incendi ed altre criticità sul territorio in maniera tempestiva, grazie a un sistema basato sull’intelligenza artificiale che lo rende attivo e autonomo. Il drone è in grado di operare per 15 ore consecutive senza la necessità di un intervento umano costante, rendendolo uno strumento di sorveglianza particolarmente efficace e versatile. Grazie alla sua capacità di monitorare ampie aree di territorio, il FIREHOUND 0 può intervenire tempestivamente, riducendo significativamente i tempi di risposta in caso di emergenza.
La partecipazione di Roberto Spennato, in rappresentanza dell’Associazione di Protezione Civile “La Forestal 2” di Ugento, ha ulteriormente arricchito il dibattito. Spennato ha sottolineato come l’introduzione di tecnologie avanzate come il FIREHOUND 0 possa rappresentare un salto di qualità nelle attività di monitoraggio e prevenzione degli incendi, che costituiscono una delle principali sfide per la protezione civile, specialmente in territori ad alto rischio come il Salento. L’integrazione di questi droni nelle operazioni quotidiane delle associazioni di protezione civile potrebbe migliorare sensibilmente l’efficacia degli interventi, riducendo i danni ambientali e garantendo una maggiore sicurezza per le comunità locali.
Un altro aspetto cruciale emerso durante i lavori è stato il potenziale utilizzo di queste tecnologie anche da parte degli Enti Parco e di altre istituzioni deputate alla tutela ambientale. La possibilità di adottare il FIREHOUND 0 per monitorare aree protette e individuare precocemente situazioni di rischio rappresenta una prospettiva interessante. Tuttavia, per trasformare questa possibilità in realtà, sarà necessario avviare procedure per stilare protocolli comuni d’intesa, che possano regolare l’utilizzo di questi droni nel rispetto delle normative vigenti e delle esigenze specifiche dei diversi territori.
L’evento si è concluso con un forte messaggio di collaborazione e innovazione. La sinergia tra esperti del settore, aziende tecnologiche e associazioni di protezione civile ha dimostrato come l’unione delle competenze possa generare soluzioni efficaci per la sicurezza del territorio. Gallipoli, con questa iniziativa, si conferma un centro di eccellenza non solo per il turismo, ma anche per l’innovazione nel campo della sorveglianza ambientale.
Questi quattro giorni di formazione hanno gettato le basi per un futuro in cui tecnologia e natura possano convivere armoniosamente, garantendo una tutela ambientale sempre più efficiente e proattiva. Un futuro in cui droni intelligenti come il FIREHOUND 0 non solo aiuteranno a prevenire disastri naturali, ma diventeranno parte integrante delle strategie di gestione e protezione del nostro patrimonio naturale.