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Attualità

Il risveglio culturale che parte dalla storia

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Anche quest’anno, motivi di lavoro mi hanno impedito di partecipare alla nuova edizione del Cibus Uxenti – Spettacolo, percorsi e cibo nel borgo antico di Ugento.

Attraverso le immagini ed i video che ho potuto visionare sui social, mi sono ancora più che convinto che la nostra comunità, quando vuole, quando cioè acquisisce consapevolezza della forza della sua storia e delle sue identità, riesce a superare difficoltà e a dimostrare che sa essere grande. Malinconicamente le foto e i video hanno riacceso tanti ricordi. Quelli belli. Di tante persone che non ci sono più! 

Quando viene messa nelle condizioni di poter dare sfogo al senso della libertà, alla creatività, a quelle idee, sempre nuove, di saper coniugare il prima, il presente e il dopo, è come quel pugile che pur stordito da un duro colpo, trova il coraggio e la forza per rialzarsi e proseguire il cammino. Mi è capitato di incontrare una persona, cittadino italiano come me, originario di Torino. Qui a Beirut lavora orami da una decina d’anni. Quando gli ho detto che sono di Ugento, ha avuto un sussulto: “posto meraviglioso, mare caraibico, gente buonissima, storia millenaria che molti vi invidiano”. Ho provato sensazioni difficili da descrivere. Il mio orgoglio identitario, la mia terra, mi hanno fatto alzare di qualche metro sopra il cielo. Poco dopo, notandomi, mi ha chiesto perché mi brillassero gli occhi. Non ho potuto fare a meno di rispondergli: “da quella terra sono nato e in quella vorrei ritornare; mi manca molto”.

Credo che ci occorra un ulteriore passo in avanti. Negli ultimi anni sono molte le occasioni in cui, non mi stancherò mai di ripeterlo riprendendo una necessità altrettanto spesso ribadita dal mio amico Angelo Minenna, la nostra comunità ha dato segno di “sentirsi popolo”. Di camminare insieme su un percorso comune, di guisa che legittimi orientamenti di appartenenza politica o di schieramento possano costituirsi in un nuovo modo di avvicinarsi ed affrontare le sfide del futuro. Occorre prendere per mano i molti concittadini che si sono assopiti nel torpore sociale degli ultimi trent’anni. Sono quelli che vorrebbero ma non possono sporcarsi le mani, buttarsi nella mischia, portare avanti le proprie idee ed i propri convincimenti, il che non significa necessariamente candidarsi alle elezioni per fare il consigliere o l’assessore. Significa risvegliarsi culturalmente. Significa partecipare. Significa condividere. Significa costruire. Significa criticare e collaborare senza pretendere nulla in cambio, perché l’assistenzialismo ed il favoritismo hanno solo decerebrato i pensieri a favore del pensiero unico dominante. Viene prima il bene comune, giammai l’interesse privato. Per una proprietà transitiva è il soddisfacimento degli interessi collettivi che si porta con sé quelli personali.

Ancora una volta la Proloco Ugento e marine, coadiuvata dall’Amministrazione comunale e da tutti quanti hanno collaborato per questo straordinario evento, dimostrano che si può (anzi si deve!) spingere verso quella rivoluzione di sano civismo che Ugento, Gemini e marine meritano perché occorre dimostrarsi tutti i giorni all’altezza della propria grandezza. Che è fatta di storia, di tradizione, di simboli e valori, di capacità di trasmettere agli altri chi siamo e dove vogliano andare. 

Il percorso è ambientato nella Ugento degli anni Trenta. Uno scenario suggestivo che viene peraltro animato con scene di vita vissuta, mestieri antichi, stornelli e cronache di paese realmente accadute, che è necessario riscoprire. Elementi che si completano poi con la degustazione di prodotti tipici locali ed un’esposizione di mercatini artigianali e contadini (ecco la riscoperta della nostra agricoltura!). Curata dall’Associazione agricola “Ruralia”, su via Della Luce è stata portata l’esperienza di una mostra pomologica di frutti e piante antiche del Salento. Ecco quello che Edgar Morin definisce approccio sistemico: capacità di mettere insieme più elementi per un obiettivo più ampio. Di assoluto valore culturale, sociale e politico. Di grande forza per il passato, per il presente e soprattutto per il futuro.

Un grazie agli oltre centocinquanta attori e figuranti, al direttivo della Proloco, all’Amministrazione comunale, alle forze di polizia, alle associazioni ed a tutti i volontari che hanno dedicato impegno, disponibilità e professionalità a questo magnifico evento. Un grazie alla mia Ugento!

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