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Lavoro ed Economia

Calano i visitatori del museo di Ugento

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Il Comune di Ugento ha reso pubblici i dati relativi agli incassi derivanti dalla fruizione dei beni culturali durante l’estate 2024 (leggi i dati del 2023), rivelando una significativa flessione negli introiti. Questa situazione suscita riflessioni sull’efficacia dell’investimento annuale per la gestione del patrimonio culturale.

Dati di Incasso

  1. Estate 2023: Da luglio a settembre, gli incassi complessivi hanno raggiunto 7.727 euro. Di questi:
    • 6.666 euro sono stati versati tramite bonifico dalla cooperativa Imago, che gestisce il servizio biglietteria.
    • 1.061 euro derivano da pagamenti POS, accreditati direttamente alla tesoreria comunale​
  2. Estate 2024: Per lo stesso trimestre, l’importo totale incassato è stato di 6.137 euro, così suddiviso:
    • 4.397 euro ricevuti tramite bonifico dalla cooperativa.
    • 1.740 euro versati tramite POS​

Confrontando i due periodi, si osserva un calo negli incassi pari a 1.590 euro, corrispondente a una riduzione del 20,6%.

Il Comune di Ugento sostiene annualmente un costo di circa 150.000 euro per l’affidamento della gestione dei beni culturali alla cooperativa Imago. Gli incassi estivi del 2023 e del 2024 rappresentano rispettivamente solo il 5,15% e il 4,1% dell’investimento complessivo. Se si considera che l’estate è il periodo di maggior afflusso turistico, i ricavi annuali complessivi difficilmente copriranno una quota significativa di questo costo.

Tale situazione pone in evidenza un disequilibrio economico tra l’importo investito per la gestione dei beni e i ritorni finanziari generati. È evidente che, senza ulteriori interventi mirati a incrementare i ricavi, il Comune continuerà a sostenere una spesa non compensata dagli incassi.

Un confronto con altre realtà può offrire spunti migliorativi. Esempi virtuosi si trovano in altri Comuni come:

  • Lecce: Capitale della cultura barocca, Lecce ha sviluppato un sistema di collaborazione pubblico-privato che consente l’integrazione di attività didattiche, spettacoli e mostre temporanee, aumentando così l’attrattività e l’afflusso turistico. I ricavi generati dalla gestione dei beni culturali rappresentano una percentuale significativamente più alta rispetto ai costi di gestione.
  • Matera: Grazie al titolo di Capitale Europea della Cultura nel 2019, Matera ha creato un modello di gestione culturale in grado di autofinanziarsi in buona parte. Questo è stato possibile tramite una tariffazione dinamica e un’offerta diversificata che include tour personalizzati e partnership con tour operator nazionali.

Ugento potrebbe ispirarsi a questi esempi, puntando a migliorare l’attrattiva del proprio patrimonio culturale tramite:

  • Collaborazioni con privati e operatori turistici per aumentare la visibilità dei propri siti.
  • Diversificazione dell’offerta culturale, integrando mostre temporanee, eventi serali e percorsi guidati speciali.
  • Tariffe agevolate per pacchetti familiari o biglietti combinati, incoraggiando un maggior afflusso di visitatori.
  • Varo di una società di promozione turistica comunale che occupi giovani professionisti del luogo, i soli a poterne sottolineare e valorizzare le prerogative.

L’analisi dei dati 2023-2024 evidenzia l’attuale difficoltà di Ugento nel generare entrate sufficienti per controbilanciare i costi di gestione del patrimonio culturale. Per garantire una maggiore sostenibilità economica e valorizzare il patrimonio culturale locale, appare necessario un ripensamento delle strategie di promozione e gestione. Implementare approcci innovativi, ispirati a modelli di successo di altri comuni, potrebbe portare a un miglioramento dell’equilibrio economico e della visibilità culturale della città.

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Videomaker, Fotografo, Giornalista ed esperto di marketing digitale. Tutto questo dopo aver vissuto dieci anni a Bologna ed esser tornato in Salento. Oggi dirigo la redazione di Ozanews, la comunicazione di Ugento Calcio e le iniziative di Officine Multimediali ETS mentre continuo a lavorare per i miei clienti storici.