Editoriali
Mentre Lecce piange piovono soldi sul Natale di Ugento
Dopo un’estate caratterizzata da una preoccupante flessione di presenze turistiche e fatturati, Ugento si prepara a far dimenticare i numeri negativi con un Natale scintillante. L’amministrazione comunale ha deciso di puntare forte sulle festività natalizie, destinando 142.670 euro a luminarie, piste di pattinaggio e mercatini. Tuttavia, se da un lato il paese si illumina per attrarre visitatori, dall’altro emergono polemiche sulla gestione delle priorità e sul confronto impietoso con realtà vicine come Lecce, dove i fondi pubblici per le festività sono solo un miraggio.
Il piano natalizio del Comune infatti non lesina risorse:
- 65.670 euro per luminarie assegnate alla ditta Mariano.
- 25.000 euro per la pista di pattinaggio sul ghiaccio, affidata in assegnazione diretta all’associazione Arcoiris, già protagonista lo scorso anno.
- 52.000 euro per l’acquisto di casette in legno per il mercatino natalizio di piazza San Vincenzo.
Ma mentre si investe in eventi e decorazioni, altre parti del paese restano in abbandono. Su tutte, spicca il caso del campo sportivo comunale, ancora non completamente agibile al dodicesimo turno del campionato nazionale di Serie D, penalizzando l’Ugento Calcio e i suoi tifosi. E poi ancora il campo di Padel che resta abbandonato nonostante i quasi 100mila euro pubblici spesi, il nuovo campo di contrada fontanelle non ancora inaugurato e già inutilizzabile per via delle erbacce cresciute nel rettangolo di gioco, senza dimenticare il campo abbandonato di Gemini e quello di via Loreto divenuto ormai un problema sociale. Inoltre, strade dissestate, infrastrutture trascurate e aree verdi degradate rendono evidente come le priorità sembrino spesso orientate più verso l’effetto scenico che verso il benessere duraturo del territorio, messo a dura prova da anni di abbandono.
Se Ugento spende e brilla, a Lecce si piange. Il sindaco Adriana Poli Bortone e i consiglieri regionali salentini lamentano l’assenza di fondi per Natale e Capodanno, con una Regione Puglia accusata di concentrare le risorse su Bari. La Regione, infatti, ha finanziato lo scorso anno il Capodanno barese con ben 150.000 euro, mentre per Lecce e gli altri capoluoghi salentini non è arrivato nemmeno un euro.
L’assessore regionale Alessandro Delli Noci ha giustificato l’assenza di fondi con il mancato sblocco delle risorse del Fondo Sviluppo e Coesione da parte del Governo centrale. Una spiegazione che non convince molti, tra cui il consigliere Paolo Pagliaro, che accusa: “Le feste di piazza e le luminarie non si pagano con quei fondi. I soldi si trovano quando c’è volontà politica, ma per Lecce questa sembra mancare da tempo.”
Ugento, al contrario, ha trovato i fondi necessari, sfruttando anche contributi regionali provenienti dal Dipartimento Agricoltura, Sviluppo Rurale e Ambientale. Un utilizzo creativo di risorse che fa storcere il naso a chi si interroga sulle reali priorità: è più importante promuovere un’immagine natalizia scintillante o risolvere problemi strutturali e gestionali che impattano direttamente sulla qualità della vita dei cittadini?
L’impressione, secondo i critici, è che le festività natalizie siano diventate una vetrina perfetta non solo per promuovere il turismo, ma anche per sostenere campagne elettorali e rafforzare l’immagine di alcuni membri della maggioranza usando le solite associazioni, le sole che riescono a raccogliere finanziamenti dal comune di Ugento e che continuano a non cambiare mai.
Un impressione che non può che uscire rafforzata se si considera che parte dei soldi stanziati per il Natale di Ugento, e non solo per il Natale, finiscono per essere gestiti da persone già candidate nelle ultime elezioni politiche, o enti impegnati attivamente nella campagna elettorale dell’attuale maggioranza. Nel frattempo, Lecce guarda con amarezza alle luci di Ugento, sottolineando come nel Salento si viva una disparità sempre più evidente nell’allocazione delle risorse pubbliche.
Tra luci scintillanti e polemiche roventi, Ugento sembra destinata a essere il centro delle festività salentine. Ma se è vero che il Natale porta gioia, resta da vedere se basterà a mascherare le ombre di una gestione che lascia indietro questioni fondamentali.