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Politica

Fondi di coesione e sviluppo: il caso Ugento e le ombre sulla trasparenza

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Il malcontento generato dall’accordo tra il ministro Raffaele Fitto e il presidente della Regione Michele Emiliano, riguardo alla ripartizione dei fondi di coesione e sviluppo, ha coinvolto un ampio spettro di sindaci pugliesi, da destra a sinistra. Tra questi, figura Salvatore Chiga, sindaco di Ugento, tradizionalmente considerato in quota centrodestra, ma questa volta schierato in un folto gruppo di sindaci di centro sinistra. La polemica però, pur radicata su scala regionale, trova una preoccupante analogia con dinamiche locali che lasciano spazio a riflessioni sull’utilizzo delle risorse pubbliche.

“Tuttavia, risultano poco chiari i criteri con cui questa distribuzione sarà effettuata. Alla luce del fatto che non è pervenuta agli enti locali la possibilità di concorrere per presentare proposte progettuali da sottoporre a finanziamento, ci domandiamo secondo quali parametri siano state scelte le progettualità da finanziare. Alcune pubbliche manifestazioni di riconoscenza di queste ore, partite da alcuni dei soggetti destinatari dei fondi, suonano come grazie ricevute. Ci sembra doveroso, pertanto, richiedere un chiarimento sul tema affinché non si svilisca il lavoro che le singole amministrazioni quotidianamente portano avanti, tra le mille difficoltà a tutti note, per far crescere le proprie città” – Parte della nota dei sindaci

Le critiche di Chiga ai criteri di distribuzione dei fondi regionali, definiti “poco chiari”, riecheggiano un dibattito cittadino ben noto agli ugentini. Da tempo, infatti, si sollevano perplessità sui criteri di assegnazione dei finanziamenti pubblici a livello comunale, con accuse di favoritismi che avvantaggerebbero associazioni o soggetti legati da vincoli familiari o politici all’attuale amministrazione. Un sistema che, secondo molti, perpetua una gestione non inclusiva e opaca delle risorse pubbliche, che mira solo ad alimentare un sistema clientelistico ormai radicato.

Il detto “Di chi poca trasparenza ferisce, di poca trasparenza perisce” sembra trovare qui una perfetta applicazione, sintetizzando l’amara constatazione di chi vede ripetersi dinamiche che minano la fiducia nelle istituzioni.

Al centro di questa vicenda si pone anche un interrogativo sulla reale collocazione politica di Chiga. Nonostante sia considerato un esponente del centrodestra, il suo operato appare sotto l’ombrello politico di Loredana Capone, presidente del Consiglio regionale ed esponente di centrosinistra più volte invitata ad inaugurazioni ed eventi (spesati dalla regione) nel nostro paese. Questa apparente contraddizione politica contribuisce ad aumentare la confusione e il disincanto tra i cittadini, alimentando l’idea che il panorama politico sia ormai svuotato di ideali, lasciando spazio a logiche di convenienza.

Queste dinamiche, sia a livello locale che regionale, hanno un effetto diretto sulla percezione della politica da parte dei cittadini. La mancanza di trasparenza e l’impressione di un sistema chiuso, dove le risorse vengono redistribuite tra pochi “eletti”, non fanno altro che allontanare le persone dalla partecipazione attiva e alimentare il già preoccupante fenomeno dell’astensionismo.

In un sistema che sembra aver sacrificato le idee sull’altare della convenienza, i cittadini si sentono sempre più esclusi da decisioni che dovrebbero invece garantire il bene comune. Rimettere al centro la trasparenza e la meritocrazia, sia nella distribuzione dei fondi che nella gestione delle amministrazioni locali, diventa quindi una priorità non solo per ricostruire la fiducia, ma per garantire che le risorse pubbliche siano utilizzate in modo equo e vantaggioso per tutta la comunità.

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Videomaker, Fotografo, Giornalista ed esperto di marketing digitale. Tutto questo dopo aver vissuto dieci anni a Bologna ed esser tornato in Salento. Oggi dirigo la redazione di Ozanews, la comunicazione di Ugento Calcio e le iniziative di Officine Multimediali ETS mentre continuo a lavorare per i miei clienti storici.

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