Ambiente e Territorio
Salento, tra protocolli ambiziosi e criticità persistenti
Nel Salento si intensifica la lotta all’abbandono indiscriminato dei rifiuti, ma le sfide rimangono considerevoli, soprattutto in aree di particolare pregio naturalistico come Ugento. Il nuovo protocollo d’intesa siglato presso la Prefettura di Lecce segna un passo importante verso un approccio sistemico al problema, ma la strada per una soluzione definitiva appare ancora lunga.
Il documento, sottoscritto alla presenza del Viceministro dell’Ambiente Vannia Gava, rappresenta un tentativo coordinato di risposta a una problematica che rischia di compromettere non solo l’immagine del territorio, ma anche la salute dei cittadini e l’integrità del patrimonio paesaggistico. Particolarmente emblematico è il caso di Ugento, dove la presenza del parco regionale non è bastata a scoraggiare il fenomeno dell’abbandono dei rifiuti, evidenziando come le misure tradizionali di tutela ambientale necessitino di un supporto più strutturato.
Il nuovo protocollo prevede un approccio multiforme: dal potenziamento del monitoraggio all’implementazione di verifiche ambientali coordinate, dalla formazione specialistica delle Polizie Locali al coinvolgimento attivo del settore industriale. “Non è solo la possibilità di apporre una firma,” ha sottolineato il Presidente della Provincia Stefano Minerva, “ma il compimento di un percorso che ci permetterà di superare il disagio di avere la responsabilità di amministratori senza gli strumenti per intervenire.”
Una delle criticità più evidenti emerge proprio nel contrasto tra le ambizioni del protocollo e la situazione sul campo in aree come Ugento. Nonostante la presenza di un parco regionale, che dovrebbe garantire un livello superiore di tutela ambientale, il territorio continua a soffrire per l’abbandono incontrollato di rifiuti. Questa contraddizione sottolinea come la sola presenza di vincoli ambientali non sia sufficiente senza un’efficace azione di controllo e prevenzione.
L’assessore regionale Triggiani ha evidenziato come il fenomeno sia particolarmente diffuso per quanto riguarda gli scarti edili, un problema che richiede soluzioni specifiche e un maggiore coordinamento tra gli enti preposti al controllo. Il protocollo prevede infatti un ruolo cruciale per i Comuni capofila degli ARO (proprio come Ugento), chiamati a sensibilizzare le comunità sul tema della raccolta differenziata e del corretto smaltimento dei rifiuti.
Le risorse non mancano: il Governo ha stanziato 500 milioni di euro per la bonifica dei siti orfani, e sono in arrivo modifiche al Codice della Strada per inasprire le sanzioni contro l’abbandono dei rifiuti. Ma la vera sfida, come emerge dal caso Ugento, sarà quella di tradurre questi strumenti in azioni concrete sul territorio.
Il coinvolgimento di Confindustria, rappresentata dal presidente Valentino Nicolì, apre inoltre interessanti prospettive per la riqualificazione delle aree già colpite dalla xylella, suggerendo un approccio integrato che vede nella tutela ambientale un’opportunità di sviluppo sostenibile.
La strada tracciata dal nuovo protocollo è ambiziosa, ma il caso Ugento ricorda come sia necessario mantenere alta l’attenzione sulla fase attuativa. Come ha ricordato il sindaco di Lecce Adriana Poli Bortone, è fondamentale riflettere sulle cause scatenanti del fenomeno per costruire strategie di prevenzione efficaci. Solo attraverso un impegno costante e coordinato sarà possibile trasformare le buone intenzioni in risultati concreti, proteggendo effettivamente le aree di maggior pregio ambientale del Salento.
protocollo-siglato