Ambiente e Territorio
Un’altra opera pubblica abbandonata ad Ugento

Nel 2019, l’ex sindaco di Ugento, Massimo Lecci, annunciava con grande enfasi che la pineta comunale si candidava a diventare un “Bosco Didattico”. Un progetto ambizioso, finanziato con fondi europei nell’ambito del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 (Misura 8.5), e che avrebbe dovuto accrescere la resilienza e il pregio ambientale degli ecosistemi forestali del territorio. A distanza di anni, il risultato appare desolante: un’opera pubblica abbandonata a sé stessa, simbolo di una gestione discutibile delle risorse pubbliche.
Dalla determina n. 275 del 22 aprile 2022, emerge che il progetto per la realizzazione del Bosco Didattico ha comportato un investimento complessivo di 125.429,51 euro, di cui oltre 120.000 finanziati dalla Regione Puglia e circa 4.700 euro cofinanziati dal Comune di Ugento, ma ciò che resta oggi di quell’intervento è ben lontano dalle aspettative: strutture inutilizzate, materiali esposti all’incuria e all’azione dei vandali.
Uno dei simboli più evidenti di questa gestione è la tenda installata nei pressi dell’ingresso della pineta comunale, mai entrata in funzione e ormai preda delle intemperie e del degrado. Una struttura che avrebbe potuto rappresentare un punto di accoglienza o un’aula all’aperto per le attività didattiche, ma che è rimasta semplicemente un involucro vuoto. Intorno alla tenda, l’area giochi versa in condizioni di completo abbandono: la manutenzione non è mai stata effettuata, e i giochi sono ormai preda delle intemperie e della salsedine che li stanno lentamente intaccando. Le staccionate, ormai marce, lasciano esposti pericolosi chiodi arrugginiti, un pericolo evidente che di didattico ha davvero poco.
Questo caso non è isolato. A Ugento sono numerosi gli esempi di opere pubbliche realizzate e mai realmente sfruttate: la velostazione, il campo da padel, i campetti da calcio. Infrastrutture che sembrano più il frutto di un’opportunità di spesa di fondi pubblici piuttosto che di un reale piano di valorizzazione e utilizzo per la comunità.
Al già lungo elenco di opere pubbliche inutilizzate si aggiunge il caso delle piste ciclabili, costate oltre 600mila euro agli ugentini e che da mesi scatenano enormi polemiche per la loro gestione e realizzazione discutibile. Un’opera che, invece di rappresentare un passo avanti per la mobilità sostenibile, si è trasformata in un ulteriore motivo di malcontento tra i cittadini.
Non si può dimenticare il percorso per ipovedenti, un’opera che ha fatto discutere per il suo record di durata: appena due giorni. Questo progetto, tanto discusso anche da questa testata, è il simbolo di un’amministrazione che non riesce a garantire una gestione efficace delle risorse e dei lavori pubblici.
Infine, tra gli esempi più eclatanti dello spreco di denaro pubblico, spicca il Palazzetto dello Sport di Torre San Giovanni, un enorme scempio urbanistico che sembra eretto come un mausoleo all’incompetenza. Da vent’anni questa struttura rappresenta la sintesi di un sistema che ha portato avanti Ugento senza una reale visione di sviluppo sostenibile e a beneficio della comunità.
Il caso del Bosco Didattico e delle altre opere incompiute solleva interrogativi legittimi sull’effettiva pianificazione degli investimenti pubblici. Perché realizzare opere se non si ha la volontà o la capacità di metterle a sistema? È questa la gestione che i cittadini meritano? La trasparenza e l’efficienza dovrebbero essere alla base di ogni progetto finanziato con risorse pubbliche, eppure a Ugento continuano a emergere esempi di fondi spesi senza una visione a lungo termine.
L’auspicio è che le autorità competenti possano intervenire per evitare che queste opere restino monumenti allo spreco, ridando alla comunità il valore che merita.