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Ambiente e Territorio

Burgesi: i dati della relazione 2024

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Sorge in località Burgesi, nel territorio di Ugento (LE), la discarica per rifiuti solidi urbani e assimilati oggetto della relazione annuale 2024 redatta da Monteco S.p.A., oggi in fase di post-gestione dopo la chiusura del 2009. Un sito storicamente al centro delle attenzioni ambientali e politiche, che, nonostante non accolga più rifiuti da anni, continua a generare dati preoccupanti.

Importante chiarire: la discarica oggetto della relazione è quella “storica”, diversa sia dall’impianto cosiddetto “di emergenza” che si sta per riattivare nella stessa area, sia dal sito delle doline bonificate nell’ambito del Progetto Cavaleonte. Tre realtà distinte, ma geograficamente contigue, che nel tempo hanno alimentato confusione e timori nella popolazione.

Percolato: mille tonnellate da smaltire

Nel corso del 2024 sono state smaltite 1.112 tonnellate di percolato, un liquido altamente contaminante prodotto dalla decomposizione dei rifiuti. L’intero quantitativo è stato conferito all’impianto Tecnoparco Valbasento (MT). Sebbene la gestione avvenga nel rispetto delle procedure, permane una condizione strutturale precaria: uno dei pozzi originari di captazione del lotto 3 è fuori uso dal 2019, sostituito da un pozzo originariamente destinato all’estrazione di biogas.

Biogas: recuperato solo il 10% del massimo autorizzato

Sono 144 le tonnellate di biogas recuperate nel 2024, ben al di sotto del limite annuale autorizzato di 1.398 t. Tuttavia, si registra anche lo smaltimento di 2,81 tonnellate, segno che parte del gas prodotto non è stato intercettato per il recupero energetico. L’impianto di captazione e cogenerazione funziona, ma resta fragile e bisognoso di manutenzioni frequenti.

Falde contaminate: nitrati e conducibilità oltre i limiti

Le analisi effettuate da ARPA Puglia sui pozzi di monitoraggio delle acque sotterranee (pozzetti A, B, 1 e 3) hanno mostrato parametri critici in diversi casi:

  • Nel pozzo B, la conducibilità elettrica ha superato in più occasioni il limite di 2.500 µS/cm, raggiungendo oltre 3.000 µS/cm. Questo dato segnala un’alterazione chimica della falda che potrebbe indicare un inquinamento da sali e metalli.
  • Sempre nel pozzo B, il valore dei nitrati ha superato il limite dei 50 mg/l stabilito per le acque potabili, con picchi di oltre 100 mg/l, rappresentando un potenziale rischio per la salute e l’ambiente.
  • Il pozzo n.2 è stato chiuso in quanto completamente anidro, rendendo impossibile la rilevazione.

Nel monitoraggio effettuato ad aprile 2024, le emissioni di ossidi di azoto (NOx) dal motore di recupero energetico hanno superato il limite consentito di 400 mg/Nm³, toccando i 422 mg/Nm³. Un’anomalia isolata ma significativa, che richiede attenzione e verifica costante.

Le emissioni diffuse e gli scarichi idrici si mantengono entro i limiti normativi, ma i valori rilevati mostrano una presenza costante di microinquinanti e sostanze organiche volatili. Si tratta di situazioni che non generano superamenti immediati ma indicano una contaminazione di fondo persistente.

Una discarica sotto sorveglianza, ma con nodi ancora aperti

Il gestore Monteco ha dichiarato il rispetto delle prescrizioni previste dall’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA), ma la Regione Puglia e ARPA hanno disposto una ridefinizione della rete di monitoraggio della falda superficiale, a conferma delle preoccupazioni circa lo stato reale dell’inquinamento del suolo.

In parallelo, la cittadinanza e le istituzioni locali sono chiamate a vigilare anche sul futuro dell’impianto emergenziale limitrofo, che sta per essere riaperto per scopi contingenti, e a mantenere alta l’attenzione sul recupero dell’area delle doline bonificate con il Progetto Cavaleonte, un intervento di rinaturalizzazione finanziato con fondi europei.

Il quadro che emerge dalla relazione 2024 della discarica di Burgesi non è allarmante in senso assoluto, ma presenta elementi critici che non possono essere sottovalutati. Falda inquinata, emissioni fuori scala, apparati danneggiati o da sostituire: tutto indica che, seppure chiuso da anni, quel sito non ha ancora cessato di far sentire la propria impronta ambientale.

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