Politica
Caso rifiuti: piovono ingiunzioni, l’opposizione attacca la Giunta

Dopo il primo colpo da oltre 229 mila euro, arriva una seconda mazzata per il Comune di Ugento: un nuovo decreto ingiuntivo, emesso il 15 maggio 2025 dal Tribunale delle Imprese di Bari (RG n. 5130/2025), impone all’Ente il pagamento di ulteriori 962.490,61 euro, oltre interessi e spese legali. A presentare ricorso è sempre Ecotecnica Srl Unipersonale, la società affidataria del servizio integrato di gestione rifiuti nell’ARO 10/LE, di cui Ugento è capofila.
Le due ingiunzioni, per un totale di oltre 1,19 milioni di euro, rappresentano un colpo durissimo per le finanze comunali e alimentano il fuoco della polemica politica. A scendere in campo, in maniera compatta e decisa, è tutta l’opposizione cittadina, che ha diffuso un comunicato congiunto sui social: “L’opposizione lo aveva previsto (ma all’epoca era solo ‘incompetenza’)”.
“Previsioni ignorate, ora i conti si pagano”
I consiglieri di minoranza – Giulio Lisi, Fabiola Musarò, Tiziano Esposito, Laura De Nuzzo, Ezio Garzia – rivendicano oggi il ruolo di “sentinelle” inascoltate. “In un consiglio comunale di due anni fa avevamo sollevato, tra lo scetticismo generale, il rischio concreto di dover affrontare esborsi milionari a favore della ditta. Oggi quelle parole suonano profetiche”, scrivono.
La seconda ingiunzione, notificata ufficialmente nei giorni scorsi, ha rafforzato la convinzione dell’opposizione che l’intero impianto gestionale del servizio rifiuti sia stato mal concepito e peggio amministrato. “Il sistema – si legge nel comunicato – si regge su un progetto datato e su scelte poco lungimiranti”.
Nel mirino finisce direttamente la Giunta guidata dal Sindaco Salvatore Chiga, che ricopre anche la carica di assessore al Bilancio. “La situazione attuale – proseguono i consiglieri – non è frutto del caso, ma il risultato di una gestione approssimativa. I richiami dell’opposizione erano volti a tutelare gli interessi della collettività, ma sono stati trattati con sufficienza”.
I toni si fanno duri, ma non mancano spunti ironici: “All’epoca fummo bollati come ‘incompetenti’. Oggi parlano gli atti, le cifre e i tribunali”.
Con due provvedimenti pendenti e una cifra complessiva che sfiora 1,2 milioni di euro, il Comune si trova ora stretto tra la necessità di reagire legalmente – come deciso con la delibera di Giunta del 28 maggio per il primo decreto – e il timore di un effetto domino.
“La nostra speranza – scrive l’opposizione – è che questi siano gli unici decreti, ma il rischio che ne arrivino altri non è da escludere”. Il tutto in un contesto già segnato da criticità nei servizi e degrado ambientale.
Il fronte della minoranza si compatta in un messaggio di continuità e vigilanza. “Oggi emerge il valore di un’opposizione attenta, competente e coerente, che ha saputo vedere oltre gli annunci. Il Sindaco, ora, deve prendere atto della gravità della situazione e della possibile ricaduta sui conti pubblici”.
In attesa delle prossime mosse legali dell’Ente, la battaglia è appena cominciata – dentro e fuori dall’aula di tribunale.