Politica
Tra le polemiche siamo già in crisi ambientale

L’estate non è ancora iniziata nel pieno della sua forza, ma a Ugento è già esplosa una vera e propria emergenza rifiuti. Le immagini dei cestini pubblici colmi fino all’orlo e dei sacchi di spazzatura abbandonati ovunque parlano da sole: la città, una delle principali mete turistiche del Salento, si trova in una situazione imbarazzante, tanto prevedibile quanto evitabile.
Non lo dice solo l’opposizione. Lo ammette, seppur con toni accorati, anche parte della maggioranza: lo ha fatto nei giorni scorsi il consigliere Vincenzo Scorrano, attraverso un post social in cui ha denunciato l’inciviltà di molti cittadini. Nel suo accorato post, il consigliere comunale ha scelto di puntare il dito esclusivamente contro l’inciviltà dei cittadini. “È il gesto di chi ha scelto la strada più comoda”, ha scritto, parlando di “indifferenza” e appellandosi al senso civico di ognuno. Ma in queste parole, che pure hanno un fondo di verità, manca completamente ogni assunzione di responsabilità da parte dell’amministrazione comunale.
Un dettaglio non di poco conto: da quando questa amministrazione è in carica, non risulta essere stato elevato alcun verbale per abbandono di rifiuti, né ai danni dei cittadini incivili né, tantomeno, nei confronti della ditta appaltatrice inadempiente. Una tolleranza totale, che ha di fatto lasciato campo libero a comportamenti illeciti, senza alcuna forma di deterrenza concreta.
Il risultato? L’amministrazione, pur sapendo, non ha agito. E adesso, anziché affrontare il problema alla radice, si limita ad accusare i cittadini, scaricando ogni responsabilità. Un tentativo di autoassoluzione che, alla prova dei fatti, non regge più.
Il nodo centrale: l’appalto
Dietro il problema, però, c’è molto più di una semplice questione di senso civico. C’è un sistema, quello della gestione rifiuti, che a Ugento si è inceppato da tempo. La nuova ditta incaricata del servizio di igiene urbana – secondo gli stessi operatori ecologici – sarebbe entrata in servizio con personale ridotto e mezzi insufficienti. Una carenza strutturale che non poteva non deflagrare con l’avvicinarsi della stagione turistica e l’impennata di presenze.
A tutto questo si aggiunge, come ricordano alcuni ex amministratori e osservatori attenti, un problema sistemico e storico: il mancato rispetto del contratto d’appalto. Innumerevoli obblighi sarebbero stati ignorati, tra cui:
- la consegna di contenitori specifici per tutte le utenze (domestiche e non);
- il corretto e regolare servizio di spazzamento meccanico e manuale;
- la raccolta e bonifica delle piccole discariche;
- il rispetto dei tempi di svuotamento degli ecocentri (dove alcuni rifiuti giacciono da oltre due anni, contravvenendo al limite massimo di 90 giorni);
- la pulizia delle spiagge libere e delle scogliere non in concessione;
- l’effettivo controllo da parte del RUP, del DEC e degli uffici comunali competenti.
Il nodo cruciale, sottolinea l’opposizione, è che “l’appaltatore di turno non rispetta nulla, d’accordo con chi governa”. Una frase pesante, che chiama in causa non solo la ditta, ma anche l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Salvatore Chiga e, in precedenza, da Massimo Lecci, che in più di un decennio non sarebbero riusciti (o non avrebbero voluto) far rispettare appieno il contratto. Un fallimento politico prima che amministrativo.
Le proposte (rimaste inascoltate)
L’opposizione consiliare non si è limitata alla denuncia. Ha avanzato diverse proposte pratiche, come:
- l’istituzione di isole ecologiche mobili ogni sabato nelle marine;
- giornate straordinarie “svuota tutto” per gli ingombranti;
- il potenziamento del servizio domiciliare di raccolta nei periodi di picco stagionale.
Proposte rimaste però senza risposta, mentre la stagione turistica si avvicina e i primi disagi si moltiplicano.
Con i mesi più caldi alle porte, Ugento rischia l’ennesima estate segnata da cumuli di rifiuti, polemiche e disservizi. Una débâcle annunciata, che pesa come un macigno sull’immagine della città e sulle speranze di riscatto del territorio.
Servono decisioni forti e immediate. Serve trasparenza sui rapporti tra Comune e appaltatore. Ma soprattutto, servono controlli reali e puntuali. Perché, come ha scritto lo stesso consigliere Scorrano, “una città non la cambia un’ordinanza. La cambia la cura. E l’esempio”. E oggi, quell’esempio, a Ugento, sembra mancare proprio da chi dovrebbe darlo.