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Ambiente e Territorio

Finalmente pubblicato il referto epidemiologico di Ugento

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L’analisi dettagliata dei due documenti prodotti nell’ambito del progetto “Verso il Referto Epidemiologico del Comune di Ugento” — redatti rispettivamente dal dott. Fernando Palma e dalla dott.ssa Maria Teresa Pesce — restituisce un quadro complesso e preoccupante sulla mortalità nel territorio di Ugento. Una documentazione di fondamentale rilevanza sanitaria e sociale, capace di accendere finalmente i riflettori sull’incidenza dei tumori nel territorio di Ugento, soprattutto nelle aree più vicine alla discarica Burgesi. Ma c’è un dettaglio che, da solo, grida più forte dei dati stessi: la relazione finale porta la data del 17 ottobre 2023, ma è stata pubblicata solo l’11 giugno 2025, cioè quasi due anni dopo. Il che lascia intendere — senza troppe interpretazioni — quale sia stato l’interesse reale dell’amministrazione comunale sul tema.

Tumori: una piaga persistente

Secondo i dati raccolti nel periodo 2005-2019, i tumori maligni rappresentano stabilmente la seconda causa di morte dopo le patologie cardiovascolari. In particolare, si segnala la presenza di:

  • 100 decessi per tumori a trachea, bronchi e polmoni
  • 39 per tumori maligni al fegato e dotti biliari intraepatici
  • 41 per tumori del tessuto emolinfopoietico
  • 36 per tumori del colon-retto
  • 45 per carcinoma mammario (donne)
  • 17 per tumore alla prostata (uomini)

L’età media al decesso si attesta tra i 76 e gli 82 anni, ma sono rilevanti i casi tra i 50 e i 69 anni, fascia in cui spiccano proprio le neoplasie come prima causa di morte per entrambi i sessi.

Il confronto con la provincia: Ugento resta indietro

Nel confronto con la media provinciale (Lecce), il trend di mortalità per neoplasie a Ugento risulta meno in calo: la riduzione registrata a livello comunale è modesta rispetto a quella della provincia, suggerendo un’incidenza più resistente e preoccupante delle malattie oncologiche.

L’elemento territoriale: la geografia dei decessi

La geolocalizzazione dei decessi mette in evidenza una concentrazione significativa nelle aree di Ugento centro e Gemini, ma anche Torre San Giovanni mostra numeri rilevanti, pur con densità abitativa più stagionale. L’area della discarica Burgesi, seppur non citata esplicitamente, è geograficamente prossima a Gemini, dove si registra il maggior numero di decessi (170 totali, uomini e donne).

Il sospetto Burgesi

Nonostante i report non stabiliscano un nesso causale diretto tra la discarica e i tumori, il dato epidemiologico conferma un’anomalia territoriale che merita attenzione. Le forme tumorali predominanti (polmoni, fegato, dotti biliari, emolinfopoietici) sono spesso correlate a esposizione ambientale a contaminanti chimici o industriali, rafforzando i dubbi storici delle comunità locali sul potenziale impatto ambientale della discarica Burgesi, attiva per anni e più volte oggetto di indagini giudiziarie.

Il trend dei tumori del polmone è particolarmente preoccupante: su 100 decessi, l’89% riguarda uomini, con una forte incidenza tra i 50 e i 69 anni, fascia d’età in cui l’impatto di esposizioni ambientali pregresse risulta particolarmente significativo.

I dati non bastano da soli a stabilire un legame diretto tra discarica e patologie tumorali, ma il persistente scarto tra la curva di mortalità di Ugento e quella della provincia, unitamente alla localizzazione geografica dei decessi, costituiscono una base solida per nuove indagini epidemiologiche e ambientali.

Ma se i numeri sono importanti, ancora più inquietante è la gestione politica di questi dati. Il fatto che un lavoro scientifico completato nell’ottobre 2023 sia stato tenuto nei cassetti per quasi due anni non può essere considerato una semplice dimenticanza. È il sintomo di un’amministrazione distratta, lenta, e — peggio — incapace di riconoscere la gravità di un fenomeno che riguarda la salute pubblica.

Non parliamo, infatti, di una ricerca accademica. Parliamo di un documento commissionato per valutare gli effetti sanitari in un territorio colpito da anni da sospetti, denunce e inchieste sulla gestione dei rifiuti e delle discariche. Il fatto che sia stato nascosto per così tanto tempo non fa altro che alimentare sospetti e polemiche.

Ugento ha bisogno di risposte e non solo di statistiche. E soprattutto ha bisogno di un approccio politico e amministrativo trasparente e determinato. La cittadinanza merita giustizia, salute e verità.

Perché una comunità può convivere con la malattia. Ma non può convivere con il dubbio.

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Videomaker, Fotografo, Giornalista ed esperto di marketing digitale. Tutto questo dopo aver vissuto dieci anni a Bologna ed esser tornato in Salento. Oggi dirigo la redazione di Ozanews, la comunicazione di Ugento Calcio e le iniziative di Officine Multimediali ETS mentre continuo a lavorare per i miei clienti storici.