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Ambiente e Territorio

Ugento assediata dal fuoco: una giornata di paura e distruzione

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Il 28 giugno 2025 resterà impresso nella memoria della nostra comunità come uno dei giorni più bui e drammatici degli ultimi decenni. Ugento, il suo paesaggio, la sua gente, sono stati circondati dal fuoco. Come mostra la mappa del sistema FIRMS della NASA, decine di focolai – evidenziati in rosso – hanno coperto l’intero territorio nel giro di poche ore. È stato un sabato d’inferno, nel vero senso della parola.

Tutto è cominciato già in mattinata. Alle 10 le prime telefonate in redazione annunciavano fumo e fiamme sulla strada per Casarano. Un incendio che sembrava circoscritto, ma che in breve ha lasciato spazio a un’altra minaccia ancora più grave: un vasto fronte di fuoco, sviluppatosi nei pressi della zona industriale di Ugento. Alimentato da un vento impetuoso, ha raggiunto un’estensione spaventosa di quasi due chilometri. Un muro di fuoco che ha oscurato il cielo e seminato panico tra i cittadini.

Un rogo che ha continuato a bruciare anche nella notte. Le immagini arrivate in redazione mostravano ancora lingue di fiamme alte, alimentate dalla vegetazione secca, danzare minacciose sotto un cielo cupo e carico di cenere.

Nel frattempo, sulla strada provinciale tra Ugento e Casarano, un altro incendio ha sfiorato le abitazioni, creando momenti di pura tensione. I residenti hanno vissuto attimi di paura, con il fuoco a pochi metri dalle loro case. Provvidenziale l’intervento dei caschi rossi, giunti da Gallipoli, Maglie e Ugento stessa, che hanno evitato il peggio con coraggio e prontezza.

E non è finita qui. Nel tardo pomeriggio, un ulteriore focolaio si è acceso lungo via Gemini, un’altra arteria strategica del nostro territorio. Il fuoco ha avanzato veloce, divorando sterpaglie e terreni secchi, fino a lambire ancora una volta abitazioni private e un vivaio, che per miracolo ha riportato solo danni lievi. Solo il tempestivo intervento dei volontari della Protezione Civile e dei Vigili del Fuoco ha impedito una tragedia.

Una strategia del fuoco. Una mano criminale.

Tutti questi incendi, accesi quasi contemporaneamente, fanno pensare a qualcosa di più che a una coincidenza. Una regia occulta, lucida e malvagia, sembra aver orchestrato una strategia a tenaglia. Ugento è stata letteralmente accerchiata dalle fiamme. Per diverse ore, il sole è sparito dietro un velo spesso di fumo, l’aria era irrespirabile e il silenzio rotto solo dal suono delle sirene e dal crepitio del fuoco.

A memoria d’uomo, nessuno ricorda un evento simile. Non per estensione, non per intensità, non per simultaneità.

E allora la domanda che oggi si fanno in tanti è: perché? Chi può aver deciso di colpire così il nostro territorio, in un sabato apparentemente qualunque, approfittando del vento per moltiplicare la distruzione? Quale odio, quale obiettivo può nascondersi dietro gesti tanto codardi?

Oggi Ugento si lecca le ferite, ma non si arrende. Le immagini dei volontari in prima linea, dei cittadini che si aiutano a vicenda, dei vigili che affrontano il fuoco a mani nude, sono l’altra faccia di questa giornata. Quella della speranza, del coraggio, della comunità.

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Videomaker, Fotografo, Giornalista ed esperto di marketing digitale. Tutto questo dopo aver vissuto dieci anni a Bologna ed esser tornato in Salento. Oggi dirigo la redazione di Ozanews, la comunicazione di Ugento Calcio e le iniziative di Officine Multimediali ETS mentre continuo a lavorare per i miei clienti storici.

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