Cronaca
Mancaversa, tartaruga marina trovata senza vita

Nella tarda mattinata di oggi, intorno alle 12:15, è giunta la segnalazione del ritrovamento di un esemplare di Caretta caretta nelle acque di località Paterte, a Mancaversa. L’allarme è stato lanciato da una signora, Anna, che ha avvistato l’animale in difficoltà, bloccato da uno spezzone di lenza.
Francesco Chetta, guida ambientale e amico della nostra testata, allertato telefonicamente, si è immediatamente attivato contattando la Capitaneria di Porto — già informata da altre segnalazioni — e la Polizia Locale di Taviano. Nel giro di dieci minuti era sul posto, dove alcuni cittadini avevano nel frattempo provveduto a mantenere idratata la tartaruga bagnandola con acqua di mare e riparandola dal sole, seguendo le indicazioni del direttore del Centro di Recupero Tartarughe Marine di Calimera, il dott. Piero Carlino.
Purtroppo, all’arrivo di Chetta, l’esemplare — un bellissimo individuo di circa 50 cm di lunghezza — era già privo di vita. La tartaruga presentava due grossi spezzoni di lenza fuoriuscire dalla bocca, tipici della pesca al palamito (“conzu”), oltre ad altri frammenti di lenza e plastica presenti nella cloaca dell’animale.
Pochi minuti dopo, la Polizia Locale ha provveduto a informare la Asl di competenza per il recupero della carcassa.
Oltre alla tragedia in sé, questo episodio riporta sotto i riflettori una questione che interessa da vicino le coste salentine: la Caretta caretta è una specie rara e protetta, ma le sue presenze nel nostro mare sono sempre più segnate da ferite, intrappolamenti e decessi causati dall’impatto diretto delle attività umane. L’inquinamento da plastica e l’uso di tecniche di pesca non sostenibili — come il palamito — sono tra le principali minacce alla sua sopravvivenza.
“È intollerabile — commenta Chetta — che esemplari di una specie protetta debbano morire a causa dell’inquinamento e di tecniche di pesca pericolose. Serve un cambio di rotta radicale, sia nei nostri comportamenti individuali, sia nel comparto della pesca professionale.”
Le campagne ambientaliste per la tutela della Caretta caretta e, più in generale, della fauna marina, non possono fermarsi alla sensibilizzazione. È necessario che si traducano in azioni politiche concrete, passando dall’approvazione di leggi chiare e vincolanti che vietino le tecniche di pesca dannose e che introducano controlli più stringenti. Solo così si potrà invertire la rotta e garantire un futuro ai nostri ecosistemi marini.
Quanto successo oggi a Mancaversa si aggiunge purtroppo alla lunga lista di vittime silenziose dell’inquinamento e della pesca non sostenibile, richiamando con forza l’urgenza di interventi concreti, non più rinviabili, per la salvaguardia del nostro mare e delle creature che lo abitano.