È stata una giornata particolarmente movimentata per Forza Italia, tra le polemiche legate agli “impresentabili” segnalati dalla Commissione parlamentare antimafia e le tensioni interne al partito scoppiate nel Salento. Due fronti diversi ma accomunati da un unico denominatore: la campagna elettorale, che si fa sempre più accesa man mano che ci si avvicina alle urne.
Il caso Mazzotta e la replica alla Commissione antimafia
La Commissione, presieduta da Chiara Colosimo, ha reso nota la lista dei candidati “in violazione del codice di autoregolamentazione” in vista delle prossime elezioni regionali e comunali. Sedici in tutto, quattro dei quali in Puglia. Tra questi, un nome di peso della politica salentina: Paride Mazzotta, candidato nella lista Fi-Berlusconi-Partito Popolare Europeo-Lobuono Presidente.
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Tuttavia, il diretto interessato ha reagito con fermezza, parlando di un “errore di persona” e rivendicando la propria estraneità alle accuse più gravi, in particolare quella di turbata libertà degli incanti.
“Mi aspetto delle scuse — ha dichiarato Mazzotta — perché quello che è accaduto è sconcertante: sono stato dichiarato impresentabile per errore di persona. Mi vengono attribuite ipotesi di reato mai contestate. Per l’altro reato, quello relativo alla truffa, l’ipotesi accusatoria non è nemmeno stata sottoposta al vaglio del collegio giudicante”.
A stretto giro è arrivata la risposta della Commissione antimafia, che ha ribadito, tramite una nota dell’agenzia AdnKronos, come “dai documenti e dalle informazioni trasmesse dalla Procura di Lecce non si delinea alcuno scambio di persona”. Mazzotta, però, ha voluto replicare con un gesto simbolico ma eloquente: ha pubblicato sui social il proprio casellario giudiziario, che risulta nullo, cercando così di chiudere definitivamente la vicenda e proseguire la campagna elettorale con serenità.
la foto pubblicata da Mazzotta
Il fronte interno: la polemica Raone e la linea dura di Russo
Parallelamente, un’altra scintilla ha acceso il dibattito all’interno degli azzurri salentini. Il consigliere uscente Antonio Raone è finito al centro di una polemica per aver inserito, sui fac-simile delle schede elettorali, i nomi di cinque candidate di Forza Italia senza previa autorizzazione. Le dirette interessate — Antonella De Pascalis, Stefania Capoccia, Silvia Rizzello, Rosalia Tulipano e Maria Assunta Sanguez — hanno preso le distanze dall’iniziativa, definendola inopportuna e non condivisa.
A intervenire è stato il capogruppo azzurro al Comune di Lecce, Luca Russo, che ha espresso un duro richiamo al rispetto delle regole e dei valori del partito.
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“L’atteggiamento di Raone è inaccettabile — ha dichiarato Russo —. Chi entra in una casa politica come la nostra deve sapere che qui valgono rispetto, lealtà e coerenza. L’uso improprio dei nomi e delle immagini delle candidate è un gesto che calpesta il rispetto personale e politico. Forza Italia è una comunità seria, trasparente e radicata: chi non condivide questo stile, deve fare un passo indietro”.
Nonostante le critiche, Raone ha proseguito la sua campagna elettorale, presentando il programma politico insieme a Ettore Caroppo e confermando la partecipazione all’incontro previsto a Minervino di Lecce il 14 novembre.
Un partito in fermento
Le ultime ore confermano ciò che si era già intuito: il confronto interno a Forza Italia in Puglia rappresenta una delle partite più aperte di queste elezioni. Tra accuse, precisazioni e prese di posizione, il clima nel partito resta teso ma vivace, segno di una competizione interna che, se gestita con equilibrio, potrebbe rafforzare la presenza del partito nel territorio.
L’impressione è che la corsa degli azzurri proseguirà all’insegna del confronto serrato, tra polemiche e chiarimenti, ma anche con la volontà di riaffermare i valori di merito, trasparenza e coerenza che storicamente hanno caratterizzato la tradizione liberale e moderata del partito.