Protesta degli agricoltori a Bruxelles, la Puglia c’è: “Siamo bandiera dell’agricoltura”

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Folta delegazione pugliese della CIA da tutte le province. Sicolo: “No all’economia di guerra, servono una PAC equa e redditività per le imprese agricole”

Anche la Puglia dell’agricoltura ha fatto sentire forte la propria voce a Bruxelles. Una folta delegazione di agricoltori pugliesi, provenienti da Bari, Bat, Brindisi, Foggia, Lecce e Taranto, ha preso parte alla manifestazione organizzata da CIA Agricoltori Italiani per protestare contro le politiche europee che rischiano di penalizzare gravemente il comparto primario.

Una mobilitazione pacifica ma determinata, per ribadire il ruolo centrale dell’agricoltura e dire no a una PAC post 2027 annunciata come “lacrime e sangue”, con risorse sempre più ridotte a favore di un’economia di guerra che gli agricoltori rifiutano con fermezza.

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«Siamo arrivati in tanti, da tutte le province di una regione che è bandiera dell’agricoltura più vera – ha dichiarato Gennaro Sicolo, presidente regionale e vicepresidente nazionale di CIA Agricoltori Italiani –. Migliaia di aziende agricole fanno sacrifici enormi, producono alimenti salubri, rispettano regole rigidissime, affrontano una burocrazia pesante e costi di produzione assurdi e in continuo aumento, senza che venga riconosciuto un prezzo che copra nemmeno le spese sostenute».

Nel mirino della protesta anche gli accordi commerciali con i Paesi extraeuropei. «Continueremo a opporci – ha aggiunto Sicolo – a qualsiasi accordo che non garantisca la piena reciprocità di regole e standard. Non è accettabile che i produttori italiani subiscano una concorrenza sleale da chi produce abbattendo i costi e creando squilibri sul mercato».

Un messaggio chiaro è stato rivolto anche alle istituzioni europee e alla presidente della Commissione UE, Ursula von der Leyen. «L’Europa deve cambiare direzione – ha sottolineato Sicolo – perché impoverire il comparto primario significa svendere la nostra principale ricchezza. È un colpo alla sicurezza e alla sovranità alimentare, inflitto sulla pelle degli agricoltori e a discapito della salute dei cittadini europei».

“No ai carri armati, sì allo sviluppo”, è lo slogan che ha accompagnato la mobilitazione: sviluppo garantito da un comparto agricolo forte, centrale e redditizio, capace di tutelare lavoratori, imprese, ambiente e sostenibilità.

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http://www.themassiveagym.it/

Da Bruxelles, la Puglia lancia dunque un appello deciso: senza un’agricoltura sostenuta e rispettata, non c’è futuro per l’Europa.

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