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I piccoli che conoscono il mare

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I piccoli che conoscono il mare
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Gli studi della sociologia dell’educazione ci dicono che l’educazione altro non è che un mezzo (od il mezzo!) per mitigare le disuguaglianze sociali. Un luogo dove sostanzialmente i bambini possono sviluppare le loro capacità intellettive. A differenza di altre discipline come la pedagogia, la psicologia educativa che si concentrano sul processo educativo vero e proprio, la sociologia dell’educazione si occupa del rapporto tra educazione e società, sapendo che le caratteristiche dell’educazione non derivano tanto da un modello ideale, quanto piuttosto dalle condizioni sociali nelle quali l’educazione avviene e i processi educativi si realizzano. 

La grande novità dell’approccio sociologico all’educazione sta proprio nel basarsi sulla consapevolezza che le caratteristiche dell’educazione sono strettamente connesse a quelle della società in cui avviene.

Ritengo che proprio in questa cornice è possibile collocare la recente visita che i bambini del campus estivo della scuola primaria organizzato dalla Scuola dell’infanzia paritaria “San Vincenzo” di Ugento hanno effettuato presso l’Ufficio Circondariale Marittimo di Otranto. Accolti con disponibilità, cortesia e umanità dal Tenente di Vascello Francesco Walter DI MARCO, Comandante della Guardia Costiera della città dei martiri, i bambini hanno toccato con mano l’importanza del lavoro svolto giornalmente dagli “angeli del mare”. 

La visita ha riguardato l’organizzazione interna degli Uffici, i compiti svolti al servizio dell’utenza marittima, diportistica e balneare; soprattutto l’espletamento delle principali attività istituzionali assegnate alla Guardia Costiera Italiana: salvaguardia della vita umana in mare, tutela e protezione dell’ambiente marino e delle risorse della ittiche.

Un’occasione di crescita e di apprendimento per i futuri cittadini che non hanno mancato di porre legittime e “curiose” domane a tutto il personale in servizio, evidenziando un forte interesse per le specie ittiche protette e soprattutto per il rispetto di una fondamentale risorsa come il mare.

Le parole della dott. ssa Marisabel Margarito, presidente della Cooperativa sociale “La Clerita” che gestisce la scuola dell’infanzia paritaria, credo valgano ad esprimere il significato di una giornata trascorsa a contatto con chi si sacrifica nel mare, per garantire sicurezza ai naviganti e ai bagnanti, e per il mare, proteggendolo e reprimendo tutte quelle condotte deleterie per l’equilibrio dell’immenso patrimonio blu: “Rappresentare la scuola San Vincenzo è per me fonte di grande orgoglio. La passione e l’amore che contraddistingue tutto il nostro staff, ci spinge quotidianamente a proporre nuove e indelebili emozioni ai nostri ragazzi. La giornata odierna ha regalato a tutti loro un’esperienza unica: vivere da vicino il meraviglioso lavoro svolto dalle Capitanerie di porto – Guardia Costiera, suscitando in loro grande ammirazione. Sono profondamente colpita dalla dedizione di tutto il personale in servizio a Otranto e dal loro costante impegno per le diverse tematiche riguardanti la grande attenzione rivolta alla tutela e salvaguardia delle persone che lavorano e vivono sul mare, soprattutto durante il periodo estivo. Un lavoro che svolgono con grande impegno e senso di umanità che si evince anche dalla calorosa accoglienza riservataci dal Comandante Di Marco, che ci ha fatto sentire veramente a casa nostra”.

Le parole della Presidente Margarito sintetizzano quanto sia e debba essere stretto, o meglio ancora interdipendente, il legame fra educazione e società, in tutte le componenti istituzionali preposte allo svolgimento di essenziali funzioni e compiti a favore della stessa società, di ogni suo componente, che deve essere messo nelle condizioni di “interiorizzare” attraverso i processi educativi valori, significati e capacità di relazionarsi, educandosi allo stare insieme rispettando se stesso e gli altri.  

Diceva Maria Montessori che il bambino è come un viaggiatore che osserva le cose nuove e cerca di capire il linguaggio sconosciuto di chi lo circonda. Noi adulti siamo i ciceroni di questi viaggiatori che fanno il loro ingresso nella vita umana. Ciceroni che illustrano brevemente l’opera d’arte e conducono il viaggiatore a osservare le cose più belle, affinché non perda tempo in cose inutili e trovi godimento e soddisfazione in tutto il suo viaggio.

Posso dire che per chi come me ha l’onore di appartenere alla Guardia Costiera, l’aver vissuto questa visita così gradita, sia stato un momento “alto” di crescita, direi anche di “educazione” inteso come “trasmissione di cultura e di aiuto alla vita in tutte le sue espressioni”. E’ un dono aver avuto l’opportunità di far conoscere una realtà che è sempre al servizio della collettività. Un bene ed un valore per tutti, proprio come il mare che giornalmente tutti dobbiamo proteggere e che va conosciuto con gli occhi dei piccoli.

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