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Il fuoco brucia progetti, soldi, finanziamenti e incarichi

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Il fuoco brucia progetti, soldi, finanziamenti e incarichi
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I devastanti incendi di questi giorni che hanno distrutto quasi 200 ettari di un patrimonio arboreo e naturalistico di inestimabile valore ecologico, ambientale e paesaggistico, portano a fare qualche riflessione “critica” (nel senso nobile!) sulla gestione politica e amministrativa del nostro territorio. Urge una riflessione seria su eventi che si ripetono ogni anno. E pongono domande alle quali la politica ha il dovere di rispondere per ciò che attiene alla prevenzione, programmazione e controllo costante del territorio. Compiti espressamente assegnati al Comune di Ugento dalla legge istitutiva del parco regionale “Litorale di Ugento”, emanata dalla Regione Puglia nel 2007. 

Tutti sanno delle migliaia e migliaia di euro di finanziamenti acquisiti per il nostro parco che ad oggi non ha ancora un Ente gestore. Motivo di per sé sufficiente ad un commissariamento da parte della Regione Puglia. Dei tanti soldi distribuiti “a pioggia” a questo o quel professionista (financo gruppi di pseudo – professionisti!), per progetti mastodontici, talvolta di singolare utilità in termini di tutela ambientale e di ritorno economico (tranne per pochi miracolati dall’eletto per eccellenza!). Gli effetti dovrebbero aver contribuito a garantire la tutela di quel patrimonio lasciatoci in eredità dai nostri nonni (chissà cosa staranno dicendo!). Nell’indifferenza di tutti e con il silenzio compiacente di chi preferisce rimanere affacciato al balcone dei social, percorriamo la strada verso la distruzione totale di ciò che più ci contraddistingue rispetto ad altre realtà turistiche. Eppure i soldi non sono mai mancati. E continuano a non mancare.

Rileggendo le tante dissertazioni elettorali, gli impegni istituzionali formalizzati in tanti atti ufficiali, senza contare le “filippiche” di Demostene e Cicerone, al limite delle manifestazioni isterico – pazzoidi come se la democrazia valesse solo quando fa piacere, mi colpisce emblematicamente, perché si sussume in un fallimento, l’intento di quel famoso e tanto decantato “Progetto Mo.S.Te.L.S.” per il quale l’amministrazione comunale espresse grande soddisfazione per l’ammissione ad un finanziamento per un importo complessivo di 133.086,88). Ma vi è di più! 

Un progetto con il quale, per il Comune di Ugento sarebbe stato possibile disporre di un efficace sistema di monitoraggio satellitare finalizzato al contrasto dell’illegalità e al potenziamento della salvaguardia ambientale, attraverso il perseguimento, tra l’altro, dei seguenti obiettivi: controllo dell’abusivismo edilizio; individuazione delle discariche abusive di rifiuti; monitoraggio dell’espianto illegale degli uliveti secolari e monumentali; valutazione dei danni da incendio; variazione della linea di costa; monitoraggio delle concessioni demaniali e danni al patrimonio ecologico e archeologico.

Gli eventi non solo di quest’anno, ma quelli delle passate stagioni estive, sono in realtà gli effetti di un sistema che disvelerebbe una chiara incapacità, tecnica da un lato, e soprattutto politico – amministrativa dall’altra (ancora più grave perché segno di dileggio di cittadini!), di riuscire a perseguire un ben che minimo obiettivo. Sarebbe come dire che con i soldi dei contribuenti, e ricordo che tutti i finanziamenti disponibili derivano dalle tasche di ogni cittadino (non cadono dal cielo per opera dello Spirito Santo!), stabilisco di realizzare una strada per garantire la fluidità della circolazione, investendo “soldi pubblici”, ma dopo averla fatta, constato che questa strada non è attraversata nemmeno da un cane randagio. Altro che disciplina ed onore! Men che meno onestà e competenze.

Se c’è una responsabilità politica, incancrenitasi monoliticamente da quasi trent’anni, occorre che venga messa in evidenza. Non la vede solo chi non vuole vederla. Purtroppo l’ugentino è ormai abituato a non voler vedere nulla perché gli viene impedito di pensare, di riflettere, di esprimersi. Si chiude in quel ruolo di “indifferente”, salvo poi sproloquiare e sciorinare sui social, per cui gli va bene tutto e non gli va bene mai niente, demandando agli altri l’esercizio di quei doveri e di quei diritti che gli sono propri in quanto figlio di questa comunità. Potrebbe essere utile un Consiglio comunale monotematico sull’argomento “incendi”, in cui magari si dia voce ai cittadini? Chiedere per capire quali azioni sono state intraprese dal Comune di Ugento, quale gestore provvisorio del parco per la gestione, sorveglianza e vigilanza? 

Svegliatevi Ugento, Gemini e marine, perché le nostre campagne non sono “regni del fuoco” ma bellezze che dobbiamo recuperare, curare e valorizzare. Un tesoro inestimabile che dobbiamo lasciare a chi verrà dopo di noi. Non è più tempo dei Soloni che cambiano faccia politicamente, ma il cui viso rimane sempre uguale. La politica deve dare conto a chi conta. E tutti, ugentini e geminiani devono chiederlo e pretenderlo. Sono i fatti ad eliminare ogni dubbio. A confermare talune verità: senza prevenzione e controllo del territorio il fuoco rende inutile ogni progetto e finanziamento.

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