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Ambiente e Territorio

Questa bonifica non s’ha da fa’, e mai si farà

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Correva il dicembre dell’anno 2016 quando con un comunicato stampa la Procura della Repubblica di Lecce, riferendosi all’accertata presenza di circa 600 fusti di rifiuti speciali e pericolosi (PCB), chiedeva agli enti interessati – Ministero dell’ambiente, Regione Puglia e Comune di Ugento – di bonificare il sito di Burgesi. A fronte delle roboanti dichiarazioni dell’allora Sindaco di Ugento nel corso del consiglio comunale del 24.01.2017, proprio sulla questione “Burgesi” che, tra l’altro, sottolineò «i metalli in particolare, e quindi vi è tutto un elenco di analisi che devono essere compiute e in quella sede, in sede di Conferenza di AIA, noi abbiamo chiesto e ottenuto che ogni anno qui a Gemini si svolga una manifestazione e che vengano presentate le informazioni», ad oggi non sembra sia mai stata celebrata alcuna manifestazione per illustrare i resoconti delle analisi periodiche, previste e prescritte nell’atto autorizzativo da parte del gestore del sito, dismesso dal 2009.  

Siamo dinanzi ad un inadempimento che continua a perpetrarsi a danno dei cittadini di Ugento e Gemini e di Acquarica-Presicce, su cui è utile discettare sotto due aspetti. Il primo ha carattere legale perché riguarda esclusivamente quelle prescrizioni che la “legge” (non chi scrive!), attraverso l’AIA rilasciata dalla Regione Puglia, assegna esclusivamente al gestore della discarica. Si tratta di una prescrizione, caduta sembra nel dimenticatoio istituzionale, a cui non si è mai adempiuto, nonostante la chiarezza e la cogenza della normativa. L’altro aspetto è assolutamente politico, necessario per informare i cittadini, rendendoli edotti dei loro diritti e consentirgli di disporre degli elementi utili a valutare se alle promesse ed agli impegni elettorali siano o meno seguiti i provvedimenti e le azioni utili a realizzarli. Salvo piacevoli e bene accette smentite, per cui la comunità ne sarebbe pienamente felice, non sembra apparire nulla all’orizzonte, il che disvelerebbe l’assenza di una volontà da parte dell’ente locale che sia indirizzata a perseguire quelle finalità di governance che in maniera puntuale lo Statuto comunale delinea all’interno della sua articolata struttura normativa. Sono molti gli interrogativi che devono essere posti all’Amministrazione comunale, a cui non può sottrarsi di dare risposte chiare, puntuali e trasparenti. L’esperienza recente che ha visto la mobilitazione di molti cittadini contro la realizzazione di un forno crematorio presso l’area cimiteriale, se da un lato ha favorito un dietrofront del Sindaco e della giunta comunale “per ragioni di carattere salutistico”, essendo particolarmente attenti alla salute dei cittadini, oltreché impegnati a che “qualsiasi opera dovesse essere realizzata sul nostro territorio, sarà fatta con impatto zero sull’inquinamento ambientale”; dall’altro evidenzia una sorta di “interesse a corrente alternata” poiché  ad oggi non risulta sia mai stato organizzato un evento da concordarsi con l’amministrazione comunale, che lo si evidenzia ancora è previsto dalle norme con cadenza annuale nella frazione di Gemini, nel corso del quale illustrare i dati del monitoraggio di cui al documento tecnico. Al di là delle idee personali di ognuno, tutte assolutamente legittime, non vi è chi non veda quanto le questioni ambientali e soprattutto le problematiche di salute, molto spesso drammatiche per i malati e per le famiglie, interessino in maniera trasversale ogni cittadino di buona volontà. La presenza di una bomba ecologica di tal portata, perché di questo si tratta, è causa accertata, non smentibile da nessuno che non sia in cattiva fede, di gravi forme tumorali e malattie respiratorie (problema che riguarda purtroppo tutto il Salento!). Negli anni, e a dirlo sono sentenze definitive della magistratura, la politica ha solo guardato, spesso facendo affari con imprenditori che hanno pensato solo alla vittoria elettorale e a fare profitti. Complice anche un cittadino disattento o superficiale, che si è rinchiuso nell’omertà del momento, nella paura di ritorsioni. A questo punto Che fare? direbbe Lenin: “Allora, o ci svegliamo e prestiamo attenzione al territorio e a quello che succede, o non garantiamo il nostro solo mangiare o il nostro ben vivere o la nostra vita oggi”. Occorre porsi delle domande e pretendere delle risposte, non rimanendo storditi, soprattutto da chi è attaccato da lustri alla sedia del potere, che negli anni ha gettato solo fumo negli occhi. Quindi, si farà la bonifica di Burgesi? Se non si riesce a garantire un incontro informativo, figuriamoci una bonifica, tecnicamente ed economicamente irrealizzabile, per cui, come dissero i bravi a Don Abbondio: “non sa da fa e mai si farà!

Siamo dinanzi ad un inadempimento che continua a perpetrarsi a danno dei cittadini di Ugento e Gemini e di Acquarica-Presicce, su cui è utile discettare sotto due aspetti. Il primo ha carattere legale perché riguarda esclusivamente quelle prescrizioni che la “legge” (non chi scrive!), attraverso l’AIA rilasciata dalla Regione Puglia, assegna esclusivamente al gestore della discarica. Si tratta di una prescrizione, caduta sembra nel dimenticatoio istituzionale, a cui non si è mai adempiuto, nonostante la chiarezza e la cogenza della normativa. L’altro aspetto è assolutamente politico, necessario per informare i cittadini, rendendoli edotti dei loro diritti e consentirgli di disporre degli elementi utili a valutare se alle promesse ed agli impegni elettorali siano o meno seguiti i provvedimenti e le azioni utili a realizzarli. Salvo piacevoli e bene accette smentite, per cui la comunità ne sarebbe pienamente felice, non sembra apparire nulla all’orizzonte, il che disvelerebbe l’assenza di una volontà da parte dell’ente locale che sia indirizzata a perseguire quelle finalità di governance che in maniera puntuale lo Statuto comunale delinea all’interno della sua articolata struttura normativa. Sono molti gli interrogativi che devono essere posti all’Amministrazione comunale, a cui non può sottrarsi di dare risposte chiare, puntuali e trasparenti. L’esperienza recente che ha visto la mobilitazione di molti cittadini contro la realizzazione di un forno crematorio presso l’area cimiteriale, se da un lato ha favorito un dietrofront del Sindaco e della giunta comunale “per ragioni di carattere salutistico”, essendo particolarmente attenti alla salute dei cittadini, oltreché impegnati a che “qualsiasi opera dovesse essere realizzata sul nostro territorio, sarà fatta con impatto zero sull’inquinamento ambientale”; dall’altro evidenzia una sorta di “interesse a corrente alternata” poiché  ad oggi non risulta sia mai stato organizzato un evento da concordarsi con l’amministrazione comunale, che lo si evidenzia ancora è previsto dalle norme con cadenza annuale nella frazione di Gemini, nel corso del quale illustrare i dati del monitoraggio di cui al documento tecnico. Al di là delle idee personali di ognuno, tutte assolutamente legittime, non vi è chi non veda quanto le questioni ambientali e soprattutto le problematiche di salute, molto spesso drammatiche per i malati e per le famiglie, interessino in maniera trasversale ogni cittadino di buona volontà. La presenza di una bomba ecologica di tal portata, perché di questo si tratta, è causa accertata, non smentibile da nessuno che non sia in cattiva fede, di gravi forme tumorali e malattie respiratorie (problema che riguarda purtroppo tutto il Salento!). Negli anni, e a dirlo sono sentenze definitive della magistratura, la politica ha solo guardato, spesso facendo affari con imprenditori che hanno pensato solo alla vittoria elettorale e a fare profitti. Complice anche un cittadino disattento o superficiale, che si è rinchiuso nell’omertà del momento, nella paura di ritorsioni. A questo punto Che fare? direbbe Lenin: “Allora, o ci svegliamo e prestiamo attenzione al territorio e a quello che succede, o non garantiamo il nostro solo mangiare o il nostro ben vivere o la nostra vita oggi”. Occorre porsi delle domande e pretendere delle risposte, non rimanendo storditi, soprattutto da chi è attaccato da lustri alla sedia del potere, che negli anni ha gettato solo fumo negli occhi. Quindi, si farà la bonifica di Burgesi? Se non si riesce a garantire un incontro informativo, figuriamoci una bonifica, tecnicamente ed economicamente irrealizzabile, per cui, come dissero i bravi a Don Abbondio: “non sa da fa e mai si farà!

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Don Abbondio: “non sa da fa e mai si farà!

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