fbpx
Connect with us

Ambiente e Territorio

Fiamme e frottole a Ugento: l’inferno è in terra, ma la tecnologia è in vacanza!

Published

on

fiamme e frottole a ugento
CONDIVIDI SUBITO QUESTO ARTICOLO
TEMPO DI LETTURA 3 MinutI

L’incendio che ha devastato 40 ettari del Parco Naturale di Ugento non ha solo ridotto in cenere una vasta area verde, ma ha anche alimentato una vivace polemica tra i rappresentanti locali. Il Presidente del Consiglio Comunale, Vincenzo Scorrano, ha manifestato la sua rabbia attraverso un lungo post su Facebook, che ha scatenato un acceso dibattito. Il post, che si conclude con un invito alla coesione e al rispetto per il lavoro svolto dalle forze operative, si è tuttavia “dimenticato” di affrontare alcune criticità emerse nel corso degli anni, finendo di fatto per sottolineare tutte le inadempienze del suo creatore politico in questi lunghissimi 25 anni di potere.

Il silenzio sul MOSTELS e l’imbarazzo sui droni

Un aspetto cruciale taciuto da Scorrano riguarda il progetto MOSTELS, per il quale sono stati spesi 135mila euro di fondi pubblici circa 15 anni fa. Del progetto, che avrebbe dovuto migliorare la gestione e la sicurezza del parco, si sono perse le tracce, lasciando un vuoto non solo nelle tasche dei cittadini, ma anche nella trasparenza delle operazioni comunali.

Inoltre, il recente addestramento di cinque vigili urbani all’uso dei droni è stato salutato come un passo avanti nella modernizzazione delle tecniche di controllo e prevenzione degli incendi. Tuttavia, i piloti, pur equipaggiati con patenti A1/3, non possono volare nella Peninsula Salentina, dove si trova il parco, per le restrizioni imposte a questa zona. Un dettaglio non da poco, che rende l’intero progetto una sorta di vetrina senza sostanza.

la mappa D Flight che evidenzia le aree interdette al volo

Il consigliere di minoranza Tiziano Esposito ha preso la parola per riportare la discussione su un piano di realtà. Esposito ha puntato il dito su diverse inefficienze, a partire dalle telecamere termiche installate nel parco. Ha sottolineato come due su tre fossero offline durante l’incendio, e l’unica operativa si fosse bloccata in una posizione inutile, riprendendo il mare. Questo malfunzionamento ha ritardato l’allarme di ore preziose, permettendo alle fiamme di propagarsi indisturbate.

Esposito non si è limitato a criticare i dispositivi tecnologici, ma ha anche messo in luce l’assenza di un piano di gestione coerente e attuabile per la prevenzione degli incendi. Ha accusato le autorità di mancare di trasparenza, affermando che

“nascondere i malfunzionamenti o le inefficienze non fa altro che minare la credibilità delle istituzioni e compromettere la sicurezza dei cittadini e del territorio”.

Un chiaro riferimento alle continue promesse non mantenute e alla tendenza a presentare solo gli aspetti positivi delle iniziative, ignorando i problemi reali.

L’Inerzia dei progetti: un lungo addio alla coerenza

Esposito ha inoltre ricordato come, dal 2007, anno in cui si è iniziato a lavorare intensamente sul parco, numerosi progetti siano stati finanziati con entusiasmo, ma con risultati spesso deludenti. In questo senso come non ricordare il percorso per ipovedenti, finanziato con 35mila euro e abbandonato il giorno stesso della sua inaugurazione, con gran parte delle attrezzature scomparse già il giorno dopo. Questa storia emblematica evidenzia non solo la cattiva gestione dei fondi, ma anche la superficialità con cui vengono realizzati molti progetti.

Il consigliere ha poi toccato un punto nevralgico: la mancata pulizia delle aree pubbliche da parte dello stesso comune. Ha evidenziato come, se le autorità non rispettano le proprie ordinanze di manutenzione e pulizia, sia difficile convincere i privati cittadini a collaborare nella cura del territorio. Esposito ha fatto un esempio concreto con il grande incendio che un mese fa ha interessato l’area conosciuta come “ora”, un’area pubblica del comune di Ugento, abbandonata a sé stessa.

Le parole di Esposito sono una chiara chiamata alla responsabilità e alla trasparenza. Ha sottolineato l’importanza di raccontare la verità ai cittadini, per mantenere la fiducia della comunità e migliorare continuamente i sistemi di prevenzione e risposta. La sua critica non è stata solo un attacco, ma un invito a una gestione più oculata e seria delle risorse pubbliche e delle iniziative di protezione ambientale.

Mentre Scorrano dipinge un quadro roseo e idealizzato della situazione, Esposito richiama tutti alla cruda realtà: quella di un parco naturale che, nonostante i fondi investiti e le tecnologie acquisite, continua a essere vulnerabile e mal gestito. La questione non è solo quella di spegnere un incendio, ma di costruire una strategia di lungo termine che eviti il ripetersi di tali tragedie.

In attesa che la prossima stagione porti soluzioni più efficaci, resta forte l’esigenza di un cambiamento reale e tangibile nella gestione del Parco Naturale di Ugento. Le parole di Esposito sono un monito per tutti: senza trasparenza e responsabilità, non si può sperare di costruire una comunità sicura e coesa.

Pubblicità
gipi service nuovo sito
Azzurra torre san giovanni

Videomaker, Fotografo, Giornalista ed esperto di marketing digitale. Tutto questo dopo aver vissuto dieci anni a Bologna ed esser tornato in Salento. Oggi dirigo la redazione di Ozanews, la comunicazione di Ugento Calcio e le iniziative di Officine Multimediali ETS mentre continuo a lavorare per i miei clienti storici.

Continue Reading